Le foto hot di Giulia Sarti finiscono nelle chat dei deputati. Una fonte rivela che “gli onorevoli guardano di nascosto le immagini. La Sarti in queste ore non si fa vedere, è comprensibile. I colleghi invece la scrutano sui loro cellulari. Le sue immagini sono diventate virali anche dentro al palazzo”. In realtà, c’è anche un video che circola, ma non è di Giulia Sarti, perché la ragazza ritratta ha sul braccio un tatuaggio che l’onorevole non ha. Ad ogni modo il gruppone di eletti della Repubblica e giornalisti si stanno scambiando quelle foto e quel video a più non posso.
E appurato che tra gli eletti non ci sono certo solo colleghi dell’opposizione o della maggioranza ma anche iscritti ai gruppi parlamentari del M5S, nei capannelli del transatlantico se ne parla, ma con pudore, senza battute o allusioni pruriginose, né distinzioni di partito.
C’è un senso di vergogna che attraversa quasi tutti, dai deputati di LeU fino a quelli di Fratelli d’Italia. Solo uno dei leghisti alla prima legislatura minimizza con parole ruspanti: “Ma sì, ma chissenefrega, è come la storia della scopata in bagno… sono discorsi da bar”. Si riferisce all’altro episodio che ha tenuto banco tra i parlamentari in questi mesi: un deputato del Carroccio e una del Movimento che sarebbero stati scoperti durante un rapporto nella toilette della Camera.
Ieri intanto il M5S ha fatto filtrare un messaggio distensivo: il verdetto contro di lei non è scontato e ci vorrà “tutto il tempo necessario per far luce e dare un giudizio equilibrato”. Ma fonti dei 5Stelle sostengono che l’espulsione di Sarti rimane inevitabile. Anche se ora la priorità è sgonfiare l’attenzione sul caso e alleggerire la pressione su una donna che sta vivendo giornate terribili.
Mentre la caccia ai responsabili è aperta, il Garante per la privacy invita i mezzi di informazione a non diffondere dati “relativi alla sfera intima di una persona”. Arriva la solidarietà sincera a Sarti di colleghe che hanno subito trattamenti simili (Mara Carfagna) ma anche quella pelosa di chi prima guarda e poi condanna. La deputata appare intanto meno vicina a una espulsione finora data per certa.
“C’è solo lo 0,1% di possibilità che davvero riesca a dimostrare di essere innocente” spiega una fonte del M5S, alle prese con l’ennesimo travaglio interno. E il servizio delle Iene in cui Bogdan Tibusche dice e non dice sulle telecamere in casa di Sarti è ancora lì, a testimoniare che non servono i video per accendere la macchina del fango.
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