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Detenute madri, addio disegno di legge

Detenute madri, il PD ritira il disegno di legge. Perché in Commissione Giustizia la maggioranza voleva stravolgerne il testo già approvato a Montecitorio in senso restrittivo, mandando in carcere i figli insieme alle genitrici in caso di recidiva. Leggi anche >>>> Sondaggi, sale il Pd. Ok Terzo polo, frena Meloni

Ora Giorgia Meloni ha paura

La battaglia in Commissione è stata aspra. La Lega ha annunciato che ripresenterà un altro testo, mentre sulla maggioranza è pioggia di critiche. “È immorale il comportamento della maggioranza contro le detenute madri e i loro figli – afferma Carlo Calenda -. Era e rimane una battaglia giusta su cui non si può arretrare: mai più bambini costretti a crescere in carcere”. 

“Questa destra ogni giorno dà prova di incredibile disumanità – dice la capogruppo del Pd alla Camera Debora Serracchiani -. E questa volta le vittime della loro cecità ideologica sono i bambin e le bambine di detenute madri. Con la nostra proposta madri e bambini non avrebbero vissuto in cella. Ma questo obiettivo è stato stravolto dalle forzature della destra che deve assumersi la responsabilità di scelte inaccettabili”. 

Dal canto suo, dopo che il Pd ha ritirato il disegno di legge, la Lega ha già annunciato che ne proporrà un altro. “Il Pd rinuncia al confronto e non vuole cambiare nulla per pura ideologia – accusa sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari -. Ritirando le firme, il partito di Elly Schlein sceglie ancora una volta di stare dalla parte sbagliata e conferma di volere l’impunità per ladre e borseggiatrici incinte. Nessun problema: la Lega presenterà un nuovo testo e manterrà l’impegno preso con gli italiani”. Ma i tempi saranno più lunghi perché il testo presentato dal Pd non si può utilizzare. E sulla strada dei diritti la maggioranza di Giorgia Meloni fa ancora una volta un passo indietro. 

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