Il Papa soffre di un laparocele, una sorta di ernia che si forma su una cicatrice chirurgica, che gli provoca un rigonfiamento all’esterno dell’addome e la formazione di uno spazio interno dove può infilarsi un’ansa dell’intestino. La condizione viene definita “laparocele incarcerato” quando l’ansa intestinale si blocca in questo spazio, comportando il rischio di strozzamento.
Luigi Boni, ordinario di chirurgia all’Università di Milano e direttore della chirurgia generale e mini invasiva del Policlinico, ha spiegato che le principali complicanze di questa condizione includono il blocco intestinale e lo strozzamento dell’ansa intestinale. In casi gravi, questo può danneggiare i vasi sanguigni e portare a necrosi, una condizione molto pericolosa che richiede un intervento chirurgico importante. Inoltre, il funzionamento dell’intestino può peggiorare, portando a sub occlusioni.
Secondo il Prof. Boni, il laparocele del Papa è presumibilmente una conseguenza dell’intervento chirurgico per i diverticoli che ha subito circa due anni fa. Inizialmente, l’intervento è stato eseguito in laparoscopia, una tecnica che prevede incisioni ridotte, ma a causa di complicanze, i chirurghi sono passati alla chirurgia tradizionale, o “a cielo aperto”. Questo richiede un’incisione di dimensioni maggiori sulla metà dell’addome, il che può indebolire la parete addominale a lungo termine, creando un rischio di laparocele.
L’intervento chirurgico previsto al Gemelli sarà una laparotomia. Questo implica l’accesso all’addome attraverso l’incisione chirurgica originale e il rinforzo della parete addominale dove si è formato il laparocele. Di solito, viene utilizzata una protesi o una rete in materiale sintetico per rinforzare l’area.
Il laparocele è più comune nelle persone anziane che hanno subito interventi chirurgici all’addome, anche se può verificarsi anche in individui più giovani. Secondo il Prof. Boni, la durata dell’ospedalizzazione per questo tipo di intervento può variare, ma generalmente, i pazienti vengono dimessi dopo 4 o 5 giorni. Tuttavia, tutto dipende dalle condizioni specifiche del paziente e dalla sua capacità di recupero; in alcuni casi, il soggiorno in ospedale può estendersi fino a una settimana. Il Vaticano ha già previsto un periodo di degenza di diversi giorni per il Papa.