Spunta un Alessandro Di Battista inedito, quello del 2001, quando faceva l’animatore in un villaggio turistico di San Vito Lo Capo e aveva scelto come nome di battaglia “Cuore di panna”. Dal racconto esclusivo di un suo ex collega animatore, si scopre che con Di Battista lavoravano all’epoca anche Carlo Randazzo, oggi nella comunicazione Cinquestelle alla Camera dei Deputati e responsabile eventi del MoVimento, e Livio Di Stefano, fratello di Manlio, attuale sottosegretario agli Affari Esteri pentastellato…
Insomma, un inizio carriera, questo, che pare davvero caro ai selezionatori dei Cinque Stelle. Come scriveva il Corriere della Sera, la carriera da animatore di Di Battista, però, venne interrotta da uno zio che gestiva un’associazione di volontariato. Dai villaggi turistici ai villaggi guatemaltechi, colombiani e boliviani. Lì Dibba alimenta così il suo amore per il Sud e il Centro America, e il Che, facendo un bel dispetto al padre, il quale ancora oggi continua a rivendicare ad alta voce il suo essere fascista.
Successivamente i personali Diari della motocicletta di Dibba si trasformano nel tour in difesa della Costituzione per le piazze italiane. Ma la terra latina lo richiama. Rimane in Italia fino alla fine del suo mandato da deputato, poi torna in Sudamerica. Proprio dal Nicaragua “Dibba” lancia anatemi contro il giornalismo italiano, stilando la lista di buoni e cattivi e dà dei pennivendoli e delle puttane ai giornalisti.
Alessandro Di Battista nasce il 4 agosto del 1978 a Roma, figlio di Vittorio Di Battista, in passato consigliere comunale per il Movimento Sociale Italiano. Cresciuto a Civita Castellana (Viterbo) e diplomatosi al liceo scientifico “Farnesina” di Roma con il voto di 46 sessantesimi, si iscrive all’Università di Roma Tre per studiare al Dams (Discipline dell’Arte, della Musica e dello Spettacolo); una volta laureatosi, ottiene all’Università La Sapienza un master di secondo livello in tutela internazionale dei diritti umani.
Tornato a Roma dopo la suddetta esperienza sudamericana, si candida alle elezioni amministrative nella Capitale con la lista Amici di Beppe Grillo, non venendo eletto. Nel 2011 inizia a collaborare con il blog di Beppe Grillo, scrivendo inchieste e reportage, e l’anno successivo per la Casaleggio Associati pubblica un libro che parla di sicari sudamericani, intitolato “Sicari a cinque euro” ed edito come e-book per Adagio (che fa capo alla società di Gianroberto Casaleggio).
Entrato, nel frattempo, nel Movimento 5 Stelle, per il quale è portavoce per la sua regione, nel dicembre del 2012 si candida alle cosiddette parlamentarie, conquistando la quarta posizione per la circoscrizione Lazio 1 della Camera dei Deputati: così, in occasione delle elezioni politiche dell’anno successivo viene eletto deputato. A partire dal 7 maggio del 2013 è vicepresidente della Commissione Affari Esteri e Comunitari. Divenuto uno dei leader carismatici del Movimento, ora ha annunciato il suo ritorno in Italia per Natale. E Di Maio trema…