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Di Battista: “Ha ragione Berlusconi, magistratura politicizzata”

Alessandro Di Battista protagonista dell’ultima puntata di Dimartedì. L’ex esponente del M5S discute di giustizia con gli altri ospiti del talk show condotto da Giovanni Floris. Tra loro ci sono anche i giornalisti Marco Travaglio e Alessandro Sallusti. Ma Di Battista sorprende tutti dando ragione a Silvio Berlusconi contro la magistratura. Anche se non è proprio così.

Alessandro Di Battista

“Sono stato parlamentare per cinque anni. Prima governo Letta, poi governo Renzi e poi governo Gentiloni. – ricorda Di Battista – Onestamente non ho mai ascoltato nelle commissioni e in Parlamento dibattiti particolarmente interessati a far funzionare la giustizia. Moltissimi provvedimenti erano interessati a salvare i colletti bianchi. Perché è un fatto, in Italia i colletti bianchi in carcere non ci vanno rispetto ad altri Paesi”, sottolinea l’ex esponente pentastellato.

“Siamo il Paese delle quattro, forse cinque, organizzazioni criminali, che ovviamente sfruttano la politica per fare affari. – punta ancora il dito Alessandro Di Battista – Il Paese con una corruzione altissima. Il Paese in cui le opere pubbliche costano il doppio e a volte anche il triplo rispetto ad altri Paesi europei”. A quel punto interviene il conduttore domandandogli se “siamo il Paese dove i giudici inseguono i politici per fare politica”.

“Per me è l’esatto contrario. – si schermisce però Di Battista – Ha ragione Sallusti quando dice che ci sono condotte di magistrati assolutamente indegne. Ricorderete tutti quanti l’incontro che ebbero cinque magistrati del Csm con due politici, Cosimo Ferri che oggi appartiene a Italia Viva e Luca Lotti che è tutt’ora nel Pd, e con Luca Palamara all’Hotel Champagne, in cui grazie a un trojan abbiamo saputo che magistrati e politici parlavano delle nomine da effettuare. Un comportamento indegno. Il Csm è intervenuto e quantomeno ha multato questi magistrati. Per concludere dico – lancia la sua provocazione – ha ragione Berlusconi. La magistratura è politicizzata. Ma non perché perseguita i politici, ma perché in Italia li ha perseguitati troppo poco”.

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