Alessandro Di Battista potrebbe essere il peggior nemico per Silvio Berlusconi nella corsa al Quirinale. Ospite di Corrado Formigli a Piazzapulita, l’ex esponente di punta del M5S punta il dito contro la storia giudiziaria del Cavaliere, ricordando che “ha pagato Cosa Nostra per molti anni”. Tesi contestata dal direttore di Libero, Alessandro Sallusti.
Formigli mostra un cartello che riporta la storia giudiziaria di Silvio Berlusconi. Il leader di Forza Italia ha quattro processi in corso: Escort a Bari, Ruby Ter a Milano e Roma, e assoluzione in primo grado nel Ruby Ter a Siena. Risulta poi indagato nell’inchiesta di Firenze per le stragi di mafia del 1993. Ha una condanna definitiva a 4 anni nel 2013 per frode fiscale. E poi, 11 assoluzioni, 10 archiviazioni, 8 prescrizioni e 2 amnistie. Il conduttore di Piazzapulita chiede a Di Battista di commentare questi numeri.
“Per smentire quello che ha appena detto il direttore Sallusti, Berlusconi è indagato dalla procura di Firenze per le stragi. – attacca subito l’ex pentastellato – Però in questa schermata manca secondo me una questione prettamente politica, non soltanto giudiziaria. E per me è la più infamante. Il prossimo presidente della Repubblica si eleggerà probabilmente i primi di gennaio (febbraio ndr) del prossimo anno. Il 6 gennaio del 1980 veniva ucciso Piersanti Mattarella, il fratello del presidente. Qualora Berlusconi fosse eletto, per me cosa ampiamente improbabile, – accusa citando la sentenza definitiva su Marcello Dell’Utri – evidentemente un uomo che ha pagato Cosa Nostra per molti anni, scendendo a patti nel 1974 col boss dei boss Stefano Bontate….”. Ma Sallusti lo interrompe: “Non è vero”.
“Mi faccia finire. Mi faccia concludere e smentisca una sentenza della Cassazione. Questo è il giochetto di interrompere. Cortesemente taccia”, si stizzisce subito Di Battista. “Sarebbe incredibile che un uomo che ha finanziato Cosa Nostra possa prendere il posto di un uomo al quale la stessa organizzazione criminale ha ucciso il fratello. Credo che questo rappresenti il livello bassissimo della Repubblica italiana. Tra l’altro, il prossimo presidente della Repubblica potrebbe essere Marcello Pera, perché Denis Verdini dagli arresti domiciliari sta lavorando affinché arrivino molti voti a Pera”, conclude.
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