Alessandro Di Battista torna alla carica con un suo vecchio cavallo di battaglia, la legalizzazione delle droghe leggere che ha deciso di riportare al centro del dibattito politico approfittando della manifestazione di diversi parlamentari (M5s, Pd e +Europa) davanti a Montecitorio, insieme ad alcune associazioni. Un sit-in per chiedere che venga rispettato quanto stabilito dalla sentenza della Cassazione, secondo la quale non è reato coltivare in casa piccole quantità di canapa.
Di Battista è intervenuto sul tema attraverso un post pubblicato su Facebook nel quale ha scritto:
“Volete la regolamentazione della produzione e della vendita della cannabis? Allora evitate di farvi i selfie con una canna in mano. Si tratta di gesti infantili ed altamente controproducenti. Ricordano coloro che pretendono di ottenere un miglioramento dei diritti civili per gli omosessuali esibendosi in volgari forme di trasgressione durante i Gay Pride”.Di Battista ha poi aggiunto: “In Italia ci sono oltre 6 milioni di consumatori di cannabis. Rimediare qualche grammo di hashish, piaccia o non piaccia, è facile come comprare un pacchetto di sigarette. L’unica differenza è che i guadagni miliardari di questo commercio non hanno fatto altro che rafforzare organizzazioni mafiose e criminali”. Secondo l’esponente pentastellato, il mercato delle droghe leggere genererebbe 10 miliardi di euro per le casse dello Stato, di cui 8 miliardi di nuovo gettito e 2 miliardi provenienti dal risparmio sulle politiche di repressioni.
“Meglio far finire questi denari nel bilancio pubblico o nei conti correnti dei mafiosi in qualche paradiso fiscale?”, ha scritto l’ex deputato. E ancora: “La regolamentazione del mercato della cannabis produrrebbe un aumento del PIL tra 1,20% e il 2,34% e dato che (ahimè) sono ancora i parametri europei (su tutti il rapporto debito/PIL) a dettar legge, io questo dato lo terrei in considerazione”.
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