Da quando è partita la campagna elettorale, Luigi Di Maio sta facendo il giro di tutte le trasmissioni televisive. Il suo scopo è quello di cercare di spiegare le ragioni che lo hanno indotto a mollare il M5S di Giuseppe Conte, da lui considerato ormai un partito troppo estremista che ha tradito il premier Mario Draghi. Accuse di tradimento reciproche tra i due. Ospite dell’ultima puntata di In Onda, Di Maio non risparmia nulla al suo ex capo politico.
David Parenzo riporta la recente dichiarazione di Conte sulla caduta del governo Draghi. “Tradimento? Noi non tradiremo mai i nostri elettori. Chiariamoci su cos’è un tradimento”, afferma il leader pentastellato. Parole che vengono commentate da Di Maio con una telegrafica frase in latino: “Excusatio non petita”, ovvero “scuse non richieste”. “Ma c’è un ritorno alle origini del M5S. E Alessandro Di Battista tornerà?”, lo incalza il conduttore di In Onda.
“Questo non lo so perché il partito di Conte non è più il M5S. – affonda ancora il colpo Di Maio – Quel partito ho contribuito a costruirlo negli ultimi dieci anni. Quella forza politica con tutti i suoi difetti diceva di andare al governo per fare le riforme e cambiare il Paese. Ora è diventato un partito che sfascia i governi, che li fa cadere. Quello che posso dire è che con questa litigiosità, che è anche propria del centrodestra, non è un caso che centrodestra e partito di Conte siano stati i più litigiosi, tanto da causare una crisi di governo. Questa litigiosità sta diventando un problema per il Paese. Poi, agli italiani non interessano molto i partiti che litigano. Ma quando litigano e fanno danni all’Italia, il problema è grande”.
Poi tocca a Concita De Gregorio fornirgli un altro assist. “Sarà un caso che le forze che hanno fatto cadere il governo hanno in qualche modo a che vedere con la politica di Vladimir Putin? Lei disse che non era un caso, riferendosi a Lega, M5s e Forza Italia. Non è un caso cosa signfica?”, domanda la giornalista al suo ospite. “Significa che l’insofferenza nei confronti del governo Draghi veniva da forze politiche che è innegabile che abbiano avuto in questi mesi un atteggiamento meno netto della partita italiana. – questa l’opinione di Di Maio – Penso al caso dell’ambasciatore russo per Giuseppe Conte, penso a Salvini che si faceva pagare in rubli i biglietti aerei per andare a Mosca”.
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