Il tonfo in Umbria dell’alleanza Pd-M5S sta avendo un’eco fortissima. Il capo politico Luigi Di Maio, in un’intervista a Sky tg 24, pur sottolineando che il governo andrà avanti con i dem, decreta però già da ora la fine di ogni esperimento di coalizione territoriale: “Per la prima volta nella storia abbiamo deciso di fare un’alleanza, un patto civico, col Pd. Non ha funzionato, in Umbria siamo a uno dei risultati più bassi, questo esperimento non è più praticabile. Il M5s va meglio quando corre da solo”, conclude il ministro degli Esteri.
Addio, dunque, all’ipotesi di alleanza strutturale che invece caldeggiano da tempo Franceschini, Zingaretti e parte dell’elettorato grillino. Sul piano nazionale, Di Maio rassicura “il governo va migliorato e innovato per durare altri tre anni”, ribadisce Di Maio.
I dem, invece, rimangono più possibilisti su patti futuri a livello locale. Il segretario Nicola Zingaretti in un lungo post su Facebook ribadisce come il Pd si sia attestato sul 22,3% nonostante la scissione renziana e rappresenti “l’unico credibile pilastro di un’alternativa alle destre”. Ritiene che l’alleanza sui territori con il M5s vada valutata caso per caso. E ribadisce un appello a una maggiore unità della coalizione: “Sin dal primo istante ho ripetuto e confermo: non si può governare tra avversari e nemici. Nessun membro dell’alleanza può augurarsi o lavorare per la distruzione dell’altro”.
Per concludere: L’alleanza ha senso solo ed esclusivamente se vive in questo comune sentire delle forze politiche che ne fanno parte, altrimenti la sua esistenza è inutile e sarà meglio trarne le conseguenze”.
“In Umbria non siamo stati alternativa, non siamo stati cambiamento – commenta con rammarico l’ex ministra per il Sud Barbara Lezzi – il risultato mi addolora, mi fa arrabbiare”. E promuove la convocazione di un’assemblea del M5s, “tutto il Movimento e non solo gli eletti”. Dello stesso avviso è il consigliere regionale cinquestelle Davide Barillari: “Chiederemo un incontro a Di Maio, Grillo e Casaleggio”.
Le acque, quindi, tornano ad agitarsi, più in casa 5Stelle che non in quella del Pd. La senatrice Nugnes, ex M5s, dà la colpa a Di Maio: “La colpa di questa situazione politica generale mi sento di dire è del capo politico assoluto del M5s”. Ad arricchire il dibattito ci pensa infine l’europarlamentare Dino Giarrusso, che sostiene che “non gli risulta” che l’alleanza tra M5s e Pd alle prossime regionali “sia archiviata”.
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