Luigi Di Maio nuovamente a muso duro contro Vladimir Putin. Il ministro degli Esteri stavolta non arriva certo a dichiarare che il presidente russo è peggiore di un animale, come aveva fatto qualche giorno fa. Ma rilascia comunque dichiarazioni pesanti durante la sua visita in Moldova. In pratica, secondo il ministro pentastellato, è Putin a non volere la pace. E, finché non accetterà di sedersi al tavolo della trattativa, le sanzioni contro la Russia aumenteranno, minaccia Di Maio.
Le trattative di pace sono “in salita, nonostante le aperture del presidente ucraino Zelensky sulla Nato e le questione territoriali di Donbass e Crimea, ma Putin non sta dimostrando di volere la pace. – dichiara Di Maio – Noi continueremo a parlare con i più importanti attori internazionali. Uno di questi siamo noi come Ue, ma anche con gli Stati Uniti. – prosegue – Allo stesso tempo continueremo a parlare con Turchia, Cina e Israele, perché sono Paesi che possono avere un ruolo importante come attori terzi per raggiungere una mediazione”.
“Non ci fermeremo con le sanzioni contro l’economia di Putin, finché Putin non si siederà al tavolo per un accordo di pace – minaccia ancora il ministro degli Esteri – Anche in queste ore abbiamo visto bombe su civili e ospedali. Abbiamo visto bombardamenti a 10 chilometri dal confine con l’Unione europea. Noi non cederemo alle provocazioni di Putin, noi continueremo a cercare una strada diplomatica”, apre poi uno spiraglio.
“La nostra priorità deve andare sui cessate il fuoco locali, ma non in orario d’ufficio, di 8-9 ore, ma per un periodo consono per evacuare i civili. – questa la sua proposta – Potremmo arrivare in Europa a cinque milioni di cittadini ucraini rifugiati e ciò rappresenta la più grande crisi umanitaria che l’Europa abbia vissuto dalla seconda guerra mondiale. Ci sono anche italiani che sono ancora bloccati in alcune città ucraine. Continueremo a lavorare per portarli via, ne abbiamo già salvati oltre 200”, conclude.
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