C’era una volta l’Italia che veniva rappresentata nel mondo dai grandi scrittori, dagli artisti, dagli stilisti di alta moda, dagli intellettuali, dai premi Oscar, dagli sportivi plurivincitori. L’italia che nell’ultima grande uscita mondiale, portava a cena da Obama Paolo Sorrentino, Roberto Benigni (premi Oscar), Bebe Vio (campionessa paralimpica), la direttrice del Cern, Fabiola Gianotti, la curatrice del dipartimento di architettura e design del Moma (Museum of Modern Art), Paola Antonelli. E adesso? Segno dei tempi che cambiano: Luigi Di Maio ha annunciato a reti spiegate chi sarà a rappresentare il governo nella commissione italiana per l’Unesco.
“Ne approfittiamo per dare una notizia all’Italia che a me riempie di orgoglio: come governo abbiamo individuato il maestro Lino Banfi perché rappresenti il governo nella commissione italiana per l’Unesco. Abbiamo fatto Lino Banfi patrimonio dell’Unesco”. Lo ha annunciato il ministro del Lavoro Luigi Di Maio, all’evento M5s sul reddito di cittadinanza.
L’attore ha preso la parola sul palco per dire: “Basta con tutti questi plurilaureati nelle commissioni, io porterò un sorriso”. Peccato, caro nonno Libero (al quale vogliamo molto bene) che un sorriso non basti, soprattutto in questi tempi. Di Maio non ha precisato con quale ruolo Banfi, 82 anni, farà parte della commissione, che è presieduta attualmente da Franco Bernabè. Banfi non aveva nascosto di apprezzare il governo gialloverde e nella scorsa estate era andato a pranzo con Di Maio.
Evidentemente quel pranzetto gli ha portato bene e Giggino non si dimentica di chi gli fa la corte. Ecco pronto un ruolo di rilievo e di rappresentanza. Ripetiamolo: non si discute l’affetto, la stima e la bravura del Banfi attore che ha fatto ridere e commuovere tante generazioni… Ma è un fatto di sostanza, non di forma.
Una settimana prima del pranzo con Lino Banfi, il ministro del Lavoro aveva espresso entusiasmo per l’intervento di un altro attore comico, Jerry Calà. Di Maio aveva ricondiviso sui suoi social il post del comico che aveva scritto: “Tutti in tv si chiedono dove troverà questo governo i soldi per mantenere le promesse elettorali. Basterebbe che il precedente governo gentilmente svelasse dove ha preso tutti quei miliardi per salvare le banche…”.
In quel caso Di Maio aveva commentato compiaciuto citando il tormentone del comico: “Libidine, doppia libidine, libidine coi fiocchi!”. Lo diciamo ora: ragazzi, il prossimo posto che c’è da assegnare per rappresentare l’Italia nel mondo sappiamo già a chi toccherà. A Jerry Calà, ovviamente. Del resto ci pare giusto: due comici sono perfetti per rappresentarci in questo momento. Del resto, facciamo ridere anche i polli.
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