Ma c’è davvero, in questo Movimento Cinque Stelle in seria difficoltà, la tentazione di un ritorno al passato? L’ipotesi di un riavvicinamento a Matteo Salvini ha preso piede da più parte nelle ore successive al voto in Umbria, uno dei punti più bassi nella storia politica dei grillini. Rompere l’alleanza precaria col Pd e ridare vita alla formazione gialloverde: un’ipotesi alla quale però ha detto no il leader del partito, Luigi Di Maio.
“Far pace con Salvini? Non è una questione personale, siamo stati al governo insieme per 14 mesi dove ci dicevamo di stare insieme per 5 anni. Poi vieni a sapere per vie traverse che lui ha cambiato idea; con quella mossa avevamo il rischio dell’aumento Iva, mi ha fatto male che fino al primo giorno prima era tutto ok, poi ti lascia on il cerino in mano. Ci siamo presi la responsabilità di non far aumentare l’Iva”.Parole che sono arrivate dalla registrazione della prima puntata del nuovo ciclo del Maurizio Costanzo Show, in onda martedì sera in seconda serata su Canale 5. “Non ci siamo più sentiti, perché mi fido di tutti ma quando arriva la prova contraria finisce lì. Rimpianti per non essere diventato premier? Con quel passo indietro abbiamo dato all’Italia la possibilità di avere un premier come Conte, di cui sono orgoglioso”.
Una frase, quella sul premier, che arriva quasi a smentire le nuvole paventate da Matteo Salvini nel rapporto tra i due: il leader della Lega aveva infatti detto: “Non sono un profeta, ma che Pd e M5S non si sopportino mi sembra evidente, che Di Maio ce l’abbia con Conte mi sembra evidente e che Renzi ce l’abbia con Zingaretti mi sembra evidente, ma non mi sembra che questo governo possa fare molto per gli italiani”.
La memoria corta della Meloni e quella lunga lista di consiglieri FdI indagati