Dal reddito di cittadinanza a quello europeo. Mentre per il bonus tanto caro agli elettori Cinque Stelle si stanno muovendo i primi passi all’interno dei confini, Luigi Di Maio ha voluto alzare la posta in palio: “Molte delle battaglie che il M5S ha fatto in Italia si devono spostare a livello europeo”. Una per tutte? Quella per “il salario minimo europeo” unico. Parole che sono arrivate da Zagabria, dove il vicepremier partecipato alla presentazione del Manifesto dell’alleanza politica formata in vista delle imminenti elezioni europee di cui fa parte il Movimento 5 stelle.
“L’Ue si dovrebbe impegnare a definire le condizioni minime per difendere la dignità e i diritti di tutti i lavoratori in Europa, e stabilire un salario minimo europeo” ha spiegato il leader del Movimento Cinque Stelle. Per combattere le migrazioni dei giovani e lo sfruttamento dei lavoratori, Di Maio ha sottolineato il “bisogno di creare le condizioni per una concorrenza leale a livello europeo, che protegga i lavoratori e il costo del lavoro”.
Annoverando i risultati del M5S, Di Maio ha messo in primo piano la legge per la lotta della corruzione dei partiti, il reddito di cittadinanza e le regole per il pignoramento delle case degli italiani. “La mia presenza qui è anche per dare man forte a Zivi Zid, partito politico che vuole cambiare la Croazia – ha aggiunto – Il mio è un messaggio di speranza, è possibile cambiare le cose, basta crederci”.
Parole che arrivano in un momento di forte tensione all’interno della galassia pentastellata, costretta a fare i conti con sondaggi sempre meno positivi e con le tensioni legate alle figure di Beppe Grillo e Alessandro Di Battista, finiti entrambi ai margini del partito non senza polemiche.
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