Luigi Di Maio protagonista della scena politica italiana da quando è scoppiata la guerra in Ucraina. Il cruciale ruolo che ricopre l’esponente del Movimento 5 Stelle, quello di ministro degli Esteri, gli impone di prendere diverse decisioni importanti. Di Maio ha preso la sua ‘missione’ con la massima serietà possibile, decidendo di scagliarsi da subito con violenza verbale contro il presidente russo Vladimir Putin, qualche tempo fa bollato anche come “peggio di un animale”. L’ostinazione del pentastellato nel voler difendere a tutti i costi gli ucraini gli è costata però diverse minacce social. Ma lui non molla e, durante il programma di Rai 1 Storie Italiane, si toglie diversi sassolini dalla scarpa.
Per quanto riguarda la guerra tra Russia e Ucraina, “più che le minacce mi preoccupa il negazionismo. – avverte Di Maio – Quando si negano quei fatti si alimenta la propaganda di Putin, la guerra e l’orrore. In questi giorni stiamo riaprendo la nostra ambasciata a Kiev e stiamo predisponendo tutto quello che serve per far tornare l’ambasciatore Zazo dopo Pasqua”, fa sapere il ministro degli Esteri pentastellato.
Inoltre, secondo Di Maio, il ritorno dell’ambasciatore italiano in Ucraina “sarà molto importante per i negoziati” perché “la presenza del nostro ambasciatore a Kiev aiuterà a portare avanti il lavoro della diplomazia per la pace”. Questo il suo auspicio.
Parlando invece della decisione presa dal presidente russo Vladimir Putin di far pagare ai “Paesi ostili” il gas russo in rubli, Luigi Di Maio la considera niente di meno di “un ricatto derivato da questa guerra assurda”. Ed è dunque necessario, a suo modo di vedere, “diversificare l’approvvigionamento energetico. Avremmo dovuto iniziare la diversificazione energetica tempo fa”, conclude il titolare della Farnesina.
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