Dopo le tante segnalazioni arrivate in queste ore, la Procura di Torino si è mossa per indagare nel mondo virtuale dei no vax, in particolare sul canale Telegram “Basta Dittatura”. All’interno del fascicolo, si ipotizzano i reati di istigazione a delinquere aggravata dallo scopo di commettere delitti di terrorismo e dall’utilizzo di strumenti informatici e telematici e di trattamento e diffusione illecita di dati personali su larga scala. A rivelarlo è l’Adnkronos, proprio mentre continuano a emergere dettagli sui contenuti diffusi nel gruppo.
Come riportato dal Fatto Quotidiano, a farla da padrone all’interno della chat Telegram erano innanzitutto “le minacce al governo e ai politici, passando per medici e giornalisti. Dopo l’invito a tempestare di telefonate e mail i i numeri e gli indirizzi pubblici di Palazzo Chigi, nelle chat sono comparse infatti anche numerose minacce contro il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.
Contro Di Maio sono i picchi di violenza sono stati feroci. Con frasi come “un altro infame da giustiziare”, “è necessario il piombo”, “devi crepare”. Lo stesso ministro degli Esteri, nel commentare la notizia, ha parlato non a caso di “un’escalation preoccupante, un clima d’odio che fa male al Paese, ma che non fermerà la campagna di vaccinazione. Parlano di libertà, di vita, e poi minacciano di morte le persone. Frasi come ‘ti sparo, devi morire’, aggressioni fisiche e verbali. Si sta superando ogni limite”.
Di Maio ha ricodato anche le persone aggredite di recente durante alcune manifestazioni no vax: “Ringrazio quanti oggi mi hanno espresso solidarietà. Una solidarietà che deve andare alle tante, troppe persone che da giorni ormai subiscono minacce e aggressioni. La risposta migliore che possiamo dare è vaccinarci. E non saranno di certo le minacce di questi vigliacchi a fermare la campagna di vaccinazione. Adesso sensibilizziamo coloro che non l’hanno ancora fatto, la ripresa del Paese passa anche da questo”.
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