Un ammiccamento che ha scatenato un bel putiferio. Luigi Di Maio non ci aveva pensato su, mostrando tutta la sua solidarietà per il movimento dei gilet gialli francesi. “Una nuova Europa sta nascendo, quella della democrazia diretta” scriveva il vicepremier attraverso il blog del Movimento. Invitando tra l’altro i manifestanti d’oltralpe a non mollare e sottolineando le tante analogie tra la rabbia dei cittadini in piazza in queste ore oltre i confini e quella di chi oggi sostiene i Cinque Stelle in Italia.
Di più. Di Maio offriva anche un aiuto concreto ai gilet gialli: “Possiamo mettere a vostra disposizione alcune funzioni del nostro sistema operativo per la democrazia diretta, Rousseau, per esempio call to action per organizzare gli eventi sul territorio o il sistema di voto per definire il programma elettorale e scegliere i candidati da presentare alle elezioni”. Insomma, una dichiarazione d’amore a tutti gli effetti che, però, non è stata gradita da tutti. Anzi.
Parigi ha infatti risposto con toni molto piccati. L
a ministra degli Affari europei, Nathalie Loiseau, ha twittato gelida: “La Francia si guarda bene dal dare lezioni all’Italia. Salvini e Di Maio imparino a fare pulizia in casa loro”. Salvini, nel dubbio, si è fermato un po’ a metà, dicendosi sì solidale con i “cittadini perbene che protestano contro un presidente che governa contro il suo popolo” ma allo stesso tempo esprimendo “assoluta, ferma e totale condanna di ogni episodio di violenza che non serve a nessuno”.Le opposizioni si sono ovviamente scatenate contro Di Maio per l’apprezzamento. E anche all’interno del Movimento Cinque Stelle, scrive l’Huffington Post, non manca chi ha trovato quanto meno azzardato l’endorsement a favore dei manifestanti francesi. Una mossa, ovviamente, fatta in vista delle prossime elezioni europee. E che ha creato, però, un notevole imbarazzo.
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