Si sono celebrati venerdì 29 luglio alle ore 15 i funerali di Diana Pifferi, la bimba di 16 mesi morta di stenti a Milano perché lasciata sola in casa per sei giorni dalla mamma Alessia Pifferi. La donna ora è in carcere, in attesa della perizia psichiatrica su di lei e di quella tossicologica su Diana. Intanto nella chiesa di San Giuliano Milanese, paese a pochi chilometri da Ponte Lambro, il quartiere milanese dove si è verificata la tragedia, la commozione e le lacrime sono tante. Presenti anche la zia e la nonna di Diana (e madre di Alessia).
La cerimonia funebre è stata celebrata da don Luca Violoni. Il Comune di Milano contribuirà a pagare le spese del funerale insieme all’amministrazione di San Giuliano, rappresentata durante il funerale di Diana Pifferi dal sindaco Marco Segala. L’arcivescovo di Milano, che ha partecipato alla celebrazione funebre, ha dichiarato che “Diana abbia nel Signore la pienezza che non ha avuto in vita”.
All’esterno della chiesa di San Giuliano un gruppo di cinque donne, con addosso una maglia bianca, hanno srotolato uno striscione rosa con la scritta: “Volerò sulle ali del mondo nel cielo infinito. Resterà per sempre bambina, piccola Diana”. Anche Alessia Pifferi avrebbe voluto partecipare alle esequie. Ma naturalmente i magistrati glielo hanno impedito.
Gli inquirenti sono in attesa della perizia psichiatrica che stabilirà se l’imputata di omicidio sia in grado di intendere e volere. Ma soprattutto avrà importanza l’esito di un’altra perizia, quella tossicologica sul corpo di Diana Pifferi. In casa infatti è stata trovata una boccetta vuota di benzodiazepine. E se la donna dovesse averle somministrate alla bimba nel biberon, la sua posizione processuale si aggraverebbe. Lei intanto confessa al suo avvocato di non conoscere il significato di ergastolo.