Dopo giorni in cui si era reso irreperibile, e non è chiaro se continua ad esserlo anche per la sua compagna, arriva il giorno dell’interrogatorio del compagno di Alessia Pifferi, la donna che ha abbandonato sua figlia Diana da sola in casa per sei giorni, provocandone probabilmente la morte di stenti.
Davanti al giudice per le indagini preliminari, l’uomo residente a Leffe (Bergamo), ha confermato che “Alessia è venuta da me giovedì 14 luglio, mi ha detto che sarebbe andata via lunedì e che la bambina era insieme alla sorella che l’aveva portata al mare”.
La piccola Diana, però, è nata prematura proprio durante una delle permanenze di Alessia dal compagno: “A gennaio 2021 Diana è nata prematuramente in casa mia e la piccolina è stata ricoverata per circa due mesi all’ospedale di Bergamo”.
L’uomo non si era reso conto della gravidanza prima che il pancione si manifestasse e l’assenza del ciclo mestruale gli aveva destato sospetti.
Dalla prima volta, però, Alessia non avrebbe portato più la bambina con sé quando andava da lui: “mi diceva che rimaneva con la sorella o la baby-sitter”.
Emergono, poi, altri dettagli sulla relazione tra i due, che si sono conosciuti tramite un’app di incontri ad agosto 2020 e hanno avviato una relazione tra alti e bassi. Si erano lasciati per poi riavvicinarsi a gennaio di quest’anno.