Niente, non si arrestano, anzi, rilanciano. Per arricchire il clima da regime, ci mancava la lista di Di Battista, quella in cui inserisce i giornalisti che a loro vanno bene, quelli che non sono “pennivendoli e puttane” come li aveva chiamati lui, ma quelli che hanno “la schiena dritta”. In un post su Facebook Alessandro Di Battista, pur non risparmiando nuove pesanti critiche al mondo del’informazione, sottolinea che esistono anche “giornalisti con la schiena dritta”, diversi da quei “sepolcri imbiancati” che “non sanno chiedere scusa per le menzogne scritte sulla Raggi”.
La lista dei buoni, o meglio, dei “liberi”, è presto detta: “Marco Travaglio uno che il Movimento l’ha bastonato ripetutamente, è libero (bah! ndr); Massimo Fini, un uomo che per non essersi piegato al pensiero dominante non ha fatto la carriera che meritava; è libero Buttafuoco, uno degli ultimi intellettuali rimasti; sono liberi Fulvio Grimaldi e Alberto Negri, due non certo teneri con la politica estera dell’attuale governo”.
E poi, sempre nella lista di Dibba: “È libero Franco Bechis, uno dei giornalisti più innamorati dello studio degli atti che abbia mai conosciuto; è libera Luisella Costamagna, è libera Milena Gabanelli, sono liberi decine di Giornalisti e Giornaliste che hanno capito che chi davvero sta colpendo la libertà di stampa sono svariati sicari dell’informazione ormai distaccati dalla realtà e capaci di scendere in piazza per difendere esclusivamente la loro posizione di potere che ha molto più a che fare con quella servitù volontaria descritta da Étienne de La Boétie che con il desiderio di indipendenza che tanto sbandierano in queste ore”.
“Io – conclude Di Battista – sono fiero per ciò che ho fatto in Parlamento, ma solo ‘fuori dal palazzo’ ho potuto iniziare ad insegnare a mio figlio ad essere libero. E i figli credono a ciò che vedono, non a ciò che sentono, come d’altronde ormai la gran parte dei cittadini”.
Dunque, presto fatto: ecco chi sono i giornalisti che gli adepti del Movimento 5 Stelle dovrebbero continuare a seguire. E tutti gli altri? Beh, tutti gli altri sono pennivendoli e puttane, quindi non devono essere letti e, anzi, se possibile è bene che venga attivata su di loro la ormai collaudata e funzionante macchina del fango in pieno stile Movimento 5 Stelle-Casaleggio Associati, sotto l’egida del dio della comunicazione Rocco Casalino.
Sono tempi duri, ahinoi. La lista di chi va bene e di chi va male non ci voleva. Ci si aspettava un marcia indietro, delle dichiarazioni che potessero gettare acqua sull’incendio che loro stessi avevano aizzato, e invece no. Non fanno altro che peggiorare la situazione, in un Paese in cui la libertà di stampa serve come il pane, e di certo non c’è bisogno di altri ducetti mascherati da detentori della giustizia e della morale assoluta. Che poi, ovviamente, è sempre e solo la loro.
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