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Dieci regole per realizzare un buon crowdfunding

Hai una buona idea e non hai i soldi per realizzarla? Il crowdfunding può essere un buon metodo, a patto che se ne conoscano le possibilità, le regole e i limiti. In questa guida ci occuperemo del crowdfunding reward based, un sistema di finanziamento collettivo che prevede qualcosa in cambio e che si porta avanti su piattaforme online.
Normalmente le campagne durano dai 15 ai 40 giorni, ma dipende dalla piattaforma che avete scelto (Kickstarter, Eppela, Produzionidalbasso, Kendoo, Musicraiser…). Ci sono diversi tipi di finanziamento: “tutto o niente”, campagne in cui si raccoglie il denaro anche se non si raggiunge il budget, o quelle che prevedono solo donazioni. In questa guida proviamo a scoprire come creare una buona campagna in dieci mosse.
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  1. Scegliete la piattaforma. La prima cosa da fare è capire dove volete lanciare il vostro crowdfunding. Ci sono centinaia di piattaforme online, in Italia sono oltre 30. Scegliete in base alla vostra provenienza geografica, al tipo di progetto (prodotto, musicale, sociale…), alle condizioni che vi vengono proposte (percentuale, servizi offerti), all’affidabilità della piattaforma. Guardate sempre le campagne che hanno avuto successo e le iniziative collaterali che la piattaforma propone, come seminari, coaching, fino a strumenti di incubazione per startup.
  2. Un progetto chiaro presentato in modo chiaro. È la base di partenza. Che tu voglia creare un prodotto, una linea di abiti, uno spettacolo, un evento, un libro, un materiale innovativo o qualsiasi altra cosa, è necessario che l’idea sia chiara e comprensibile. Prima di buttarti in una campagna occorre avere a disposizione testi, immagini, video, grafici e altro materiale che ti aiuti a spiegare di cosa si tratta. Un buon titolo, diretto, orecchiabile e che si possa ricordare è l’ingrediente che tiene insieme tutti gli altri.
  3. Personalizzate, rendete la vostra idea unica. Scegli uno stile che rispecchi sia il progetto che il suo team, e mantienilo per tutta la durata della campagna. Lo stile deve essere coerente nei vari canali: testi, foto, comunicati stampa, conversazioni con i sostenitori, eventi.
  4. Un traguardo raggiungibile. L’obiettivo economico dev’essere compatibile con le disponibilità del proprio target (vedi punto 5). È importante infatti sapere non solo quanti soldi si chiedono, ma anche a chi. L’obbiettivo deve essere spiegato in modo analitico: più saranno precisi i dettagli di spesa, più la proposta acquisterà solidità e affidabilità. Tra le voci di costo andranno inseriti quindi i materiali, i costi di produzione, del personale, della stampa, le eventuali percentuali della piattaforma. Da valutare nel piano spese inoltre ci sono anche i costi per le ricompense e per attività connesse alla campagna stessa (eventi offline, offerte speciali e così via: date spazio alla creatività).
  5. Trova e attiva la tua community. Se il tuo progetto nasce come risposta ad una domanda precisa di una community di persone, sicuramente ha più possibilità di successo. È necessario infatti avere chiaro il target a cui ci si rivolge, che va considerato per quello che è: la propria cerchia di sostenitori. Amici, familiari, colleghi, persone che vivono nella stessa città o condividono la stessa passione sono infatti i primi a cui rivolgersi. È altamente consigliabile fare un elenco dei possibili sostenitori e della cifra che potrebbero spendere. La cerchia va raccolta e attivata subito: una buona partenza può influire positivamente su tutta la campagna. Avviare una raccolta con un numero minimo di sostenitori pronti a fare click appena il progetto è online è un buon metodo.
  6. Le ricompense. Creatività, dono, scambio di fiducia con i propri sostenitori. Queste sono i principali elementi che guidano la scelta delle ricompense. Spaziare fra molte opzioni funziona: limitarsi a un “grazie” o mostrarsi avari, no. Le ricompense devono essere proporzionate alla cifra, avere più margini intermedi sapendo che però la spesa più diffusa è quella fra i 10 e i 20 euro. Possono essere pre-ordini di prodotti da voi realizzati, possono comprendere un’interazione personale tra sostenitori e progettisti (ad esempio: una cena, un workshop e così via). Oppure possono puntare sulla personalizzazione, con ricompense ritagliare su misura del sostenitore. Importante: le ricompense non vanno solo promesse, ma vanno anche date. La puntualità e la precisione di questo passaggio sono decisamente premianti.crowdfunding
  7. Cura l’aspetto pubblicitario della tua campagna di crowdfunding. Prima ancora di essere una raccolta fondi, la tua campagna è un’operazione pubblicitaria. I soggetti sono la tua idea e tu (o il team) che la promuovi. Occorre quindi curare il messaggio che emerge dalla campagna durante tutta la sua durata: prima del lancio, in apertura, a cadenza regolare durante la campagna, al termine e dopo. Seguire questa cronologia detta tempi di lavoro e le migliori piattaforme mettono a disposizione i propri team per procedere al meglio. Le parole d’ordine sono: pianificare, aggiornare i propri sostenitori, coinvolgerli (ma senza ammorbarli), ascoltare.
  8. I social: prima, durante e dopo. Una presenza “calda” è di gran lunga preferibile a risposte automatiche, tweet generati da robot, chat che si aprono o valanghe di mail. Basta un po’ di ordine. Qualche settimana prima della partenza si comincia a creare l’attesa sui social già scelti per coerenza con la propria idea, cerchie già attive, gruppi di interesse. Si parte dando gradualmente le informazioni, che devono essere oneste, chiare e corrette. Il giorno del lancio è bene che già si sappia di cosa si sta parlando, in modo da ottimizzare i tempi. Countdown, lanci di hashtag, newsletter o dirette sui social sono alcuni degli strumenti che possono aiutarvi a veicolare al meglio la vostra idea. Sceglieteli in base al contenuto del vostro progetto e alla vostra cerchia di possibili sostenitori. Rispondete a messaggi, commenti, domande. Mostrate immagini del vostro lavoro in diretta, i backstage, i preparativi.
  9. Video. Ne occorre più di uno, fatevene una ragione. Le immagini da raccontare sono tante: il vostro progetto (che può essere un primo “video vetrina”), la storia della vostra idea, alcuni aspetti interessanti della produzione o della vostra biografia. Si può dire molto ed essere efficaci anche con modalità low cost: fatevi aiutare, migliorate la vostra tecnica o usate espedienti creativi. I racconti devono essere onesti e comprensibili, possono descrivere curiosità, competenze e passioni. Ed è preferibile che abbiano durate diverse: brevi per una diffusione più ampia, e più dettagliati per chi cerca informazioni aggiuntive. Anche in questo caso la risposta dei sostenitori indica la direzione migliore.
  10. Trovate testimonial, collaborazioni, partnership
    Se durante la campagna riuscite a intercettare persone diverse dal vostro circuito, vuol dire che state procedendo bene. Sfruttate le nuove situazioni per imparare dagli altri e per allacciare nuove collaborazioni. Artisti che si prestano come testimonial, aziende che potrebbero essere interessate al vostro prodotto o colleghi freelance con cui si potrebbero unire le forze: il motto è collaborare piuttosto che competere. Un atteggiamento aperto favorisce la risoluzione dei problemi, nuove relazioni, quindi più persone da coinvolgere nel vostro progetto e più possibilità di successo.Godetevi il risultato (o imparate dalla sconfitta)

Tempo scaduto: l’obbiettivo non è stato raggiunto. Peccato, ditevi con onestà quali sono stati gli errori. Oppure: l’obbiettivo è stato raggiunto o addirittura superato. Benissimo: tenetevi stretti i sostenitori, coccolateli e continuate il vostro viaggio insieme. Lavorate sulla cura delle relazioni e sullo sviluppo della vostra idea.

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