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Italia allo sbando, Difesa: “Ritiro da Afghanistan”. Esteri: “Non ne sappiamo nulla”

I ministeri (e i ministri) non comunicano. “Il ministro Trenta ha dato disposizioni al Coi (il Comando operativo di vertice interforze, ndr) di valutare l’avvio di una pianificazione per il ritiro del contingente italiano in Afghanistan. L’orizzonte temporale potrebbe essere quello di 12 mesi”. Dichiarazioni affidate alle agenzie di stampa da non meglio precisate “fonti” del ministero della Difesa aprono un caso nel governo. Sì, perché il ministero degli Esteri pare non sapere nulla: “Lo apprendo adesso che lo avrebbe detto oggi. Non ne ha parlato con me”, ha commentato il capo della Farnesina Enzo Moavero Milanesi.

“Non appena torno a Roma o non appena dovessi sentire il ministro Trenta, ne riparleremo”. Sorpresa anche la Lega, che attacca e nega che sia stato stabilito ufficialmente il ritiro delle nostre truppe. “Facciamo quel che serve per riportare pace e stabilità – dicono fonti del Carroccio -. Al momento nessuna decisione è stata presa ma solo una valutazione da parte del ministro per competenza”.

Da Palazzo Chigi, però, fanno sapere che la richiesta di valutare una pianificazione del ritiro del contingente italiano “avviata dal ministro Trenta è stata condivisa con la presidenza del consiglio”. Zitti, zitti, quatti, quatti. Che siamo matti a dirlo pure al ministro degli esteri?! Nel governo del cambiamento certe pratiche non si usano. In serata, sull’ipotesi di un ritiro di truppe dal Paese è stata l’Alleanza Atlantica a tirare il freno a mano: “Siamo in Afghanistan per creare le condizioni di una soluzione pacifica negoziata”, ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg al Pentagono.

Il quale ha poi aggiunto: “Non lasceremo prima di avere una situazione che ci permetterà di ridurre il numero di truppe, il nostro obiettivo è quello di impedire che il Paese torni ad essere un paradiso sicuro per il terrorismo internazionale. È troppo presto per speculare sul ritiro, quello che serve è sostenere gli sforzi per una soluzione pacifica”.

Critiche dalle opposizioni: Forza Italia spiega di avere appreso “ancora una volta da fonti di stampa quello che il Ministro della Difesa Trenta dovrebbe dire in Parlamento” e ricorda che “solo poche settimane fa le Camere hanno approvato alla unanimità la partecipazione dell’Italia a questa ed alle altre missioni internazionali per l’anno 2018″.

Interviene anche il Pd, con la la senatrice Tatjana Rojc, componente della commissione Difesa. “Un cambio repentino di politica estera come il ritiro dalle nostre truppe dall’Afghanistan un Governo serio non lo fa filtrare da ‘fonti’: il Ministro viene in Aula, riferisce, si discute e poi si vota”. Insomma, un Paese allo sbando.

 

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