Viviana Bottalico ha un carattere determinato. È ben consapevole di ciò che può offrire ai suoi clienti per questo non ha paura di trasmettere quell’entusiasmo che serve per gestire e ampliare le esigenze di un’azienda, spianando la strada verso il successo.
Dopo diversi anni nel settore del marketing, della produzione e dell’organizzazione, oggi Viviana è Managing Director presso Keyformat S.R.L.
Parlaci della tua carriera professionale: come sei arrivata a ricoprire il ruolo al vertice in Keyformat?
Ho diversi anni di esperienza in questo settore e in particolare nella coordinazione di clienti di grosse dimensioni. Ritengo di possedere il carattere giusto per cogliere le esigenze delle aziende e trasformarle in risultati.
In questi anni di strada ne ho fatta parecchia, sono sempre partita dal presupposto però che “la scuola migliore è quella sul campo, imparando day by day, poiché sperimentando e talvolta sbagliando, s’impara”. Ma il primo step è la formazione, quella non può mancare.
La creatività, l’attitudine e le idee, spesso guidate dall’emozione e non dalla razionalità, sono quelle capaci di rimanere nel tempo e di fare ancora la differenza.
Infatti ai miei clienti voglio trasmettere emozioni, idee, obiettivi ed entusiasmo: voglio spronarli tanto quanto faccio con le persone che lavorano con me.
Quando ami il tuo lavoro è tutto più semplice!
Keyformat si occupa di ADV, SEO e SOCIAL MEDIA. Cos’è che la differenzia dalle altre startup?
In realtà ho ereditato una società fondata nel 2014 con solo DNA SEO e web Analitycs, non posso considerarla una vera e propria start-up, ma ora sto cercando di stravolgere l’agenzia, portando freschezza, dinamicità, allargando il mio team e puntando particolarmente alla parte social che è uno dei fiori all’occhiello di Keyformat.
Il Business Model è quello di voler essere un’agenzia Data Driven Strategy, ecco la vera differenza.
Vogliamo proporre percorsi comunicativi, che hanno dimostrato di funzionare, per raggiungere gli obiettivi. Il business model di Keyformat si racchiude in tre macro aree: Intelligence&Strategy, Performance e Communication.
Credo che siamo in grado di definire strategie di Social Media Marketing su misura per aziende di ogni settore, mediante campagne mirate di social media advertising o classiche attività di community management.
Lavorare in un settore prettamente maschile come quello tecnologico: hai avuto problemi durante il tuo percorso lavorativo? Ti sei mai sentita discriminata?
É una realtà che questo settore sia percentualmente composto in maggioranza da uomini. Il nostro non è un contesto semplice per le giovani donne: spesso far arrivare anche solo le proprie idee non è complicato, ma non ne farei un discorso di maschilismo anche perchè a memoria, le lotte lavorative piu’ dure le ho combattute con donne.
Quindi alla domanda “Ti sei mai sentita discriminata”, rispondo sì: lo affermo oggi con un sorriso, ovvio, ma più forse da donne che dagli uomini.
A pensarci bene, alla fine, sono state proprio quelle donne da cui ho preso spunto: la loro tenacia, la loro determinazione nel credere fortemente nelle proprie idee (spesso vincenti) mi sono servite da incoraggiamento per riuscire ad affrontare questo mondo con una grinta che cresce giorno dopo giorno.
Le donne: quale valore possono dare in ambito tech?
Esistono ancora oggi dei pregiudizi difficili da abbattere. Basti solo pensare che nel fattore scelta, ad esempio, gli uomini sono molto più “sognatori” delle donne, mentre le donne sono più concrete, impiegando anche il 10% del tempo in meno rispetto agli uomini.
Uomini e donne in questo settore sono il giusto compromesso tra idee scelte, strategie e azione. Non si tratta di valore “aggiunto” ma solo di valore direi.
Partecipare ad eventi come Female Founders Dinner può contribuire ad incrementare l’uguaglianza di genere?
Non mi piace fare discorsi sessisti in genere, ma un evento come Female Founders Dinner trovo sia qualcosa di innovativo, entusiasmante e coinvolgente.
L’evento ha saputo entusiasmarmi per la delicatezza, la capacità di ascolto e la massima attenzione (per non sbagliare neanche una parola) che uomini o donne hanno prestato nell’ascoltare la realtà sconosciuta che si sono ritrovati accanto.
É stata concretamente offerta l’opportunità di conoscere dal vivo ogni realtà, piccola o grande startup, di vedere gli occhi di chi racconta il proprio lavoro o racconta la propria idea. Tutto ciò è sano: è quello di cui abbiamo bisogno per ritrovare quell’entusiasmo che a volte perdiamo volutamente per strada perchè troppo concentrati a correre dietro ad un mercato che va più veloce di noi.
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La tua opinione sull’intelligenza artificiale nel lavoro: creerà nuovi ruoli o sostituirà definitivamente l’uomo?
Il panorama attuale rileva una crescente importanza dell’intelligenza artificiale.
Le aziende forse non hanno ancora acquisito la piena consapevolezza di quanto la tecnologia e le intelligenze artificiali possano aiutare il lavoro in azienda, in modo particolare nella gestione dei dati.
Detto ciò, mi piacerebbe se si riuscisse a trovare un giusto compromesso tra automazione e produzione, così da fare in modo che l’intelligenza artificiale non perda per strada la bravura e l’esperienza delle persone che lavorano nel settore da anni.