La caduta improvvisa e inaspettata del governo guidato da Mario Draghi rende certamente felici tutte quelle forze politiche che, come il M5S e il centrodestra, hanno fatto di tutto per buttarlo fuori da Palazzo Chigi. Ma la sua dipartita politica manda su tutte le furie i suoi molti sostenitori in Parlamento. È il caso del segretario del Pd Enrico Letta, del ministro degli Esteri ex pentastellato Luigi Di Maio, ma soprattutto del leader di Azione Carlo Calenda che pubblica messaggi di fuoco sui social.
“Un grandissimo discorso, tosto e perentorio, senza alcuna concessione ai populismi. – scrive Calenda su Twitter commentando il discorso di Draghi in Senato – Un discorso di verità sullo stato del Paese, sulle sue debolezze e sulle sue potenzialità. Draghi ha messo la politica davanti alle sue responsabilità. Noi siamo con lui, senza se e senza ma”. Poi però arriva la delusione per la mancata fiducia. “Sarà un caso, ma il governo più serio e atlantista della storia recente viene mandato a casa da tutti quelli che hanno sostenuto posizioni filoputiniane. – sbotta il leader di Azione – La fine indegna di una legislatura disastrosa. Cialtroni populisti hanno mandato a casa l’italiano più illustre. La prima cosa che diciamo è grazie Draghi. Combatteremo per portare avanti la sua agenda e il suo modo di fare politica. L’Italia seria scenda in campo. È il momento”.
Gli fa eco l’ex pentastellato Luigi Di Maio secondo il quale si tratta di una “pagina nera per l’Italia. La politica ha fallito, davanti a un’emergenza la risposta è stata quella di non sapersi assumere la responsabilità di governare. Si è giocato con il futuro degli italiani. Gli effetti di questa tragica scelta rimarranno nella storia”.
“Gli italiani sceglieranno tra chi ha voluto affossare questa esperienza di governo e chi ha cercato genuinamente, al di là dei propri interessi di parte, di portarlo avanti. – avverte invece un preoccupato segretario del Pd Enrico Letta – Il Paese oggi guarda con sgomento alla decisione assurda e folle presa dal Parlamento”. Ma anche dentro Forza Italia si consumano scissioni. “Forza Italia ha definitivamente voltato le spalle agli italiani, alle famiglie, alle imprese, ai ceti produttivi e alla sua storia, e ha ceduto lo scettro a Matteo Salvini”, accusa il ministro Maria Stella Gelmini prima di mollare definitivamente il partito di Berlusconi.
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