Siamo abituati a sentir parlare dell’esistenza o meno di un Dio creatore in termini di Fede e di Religione. Ma da quando Michel-Yves Bollorè e Olivier Bonassies hanno pubblicato il loro saggio “Dio. La scienza. Le prove“, qualcosa è cambiato. Perché i due autori, coadiuvati nel loro lavoro da una trentina di specialisti in fisica, matematica, biologia e storia, hanno deciso di affrontare la questione della nascita dell’Universo e dello sviluppo della vita da un punto di vista strettamente matematico e scientifico. E le loro conclusioni sono sorprendenti. Soprattutto perché non propongono una visione religiosa in senso stretto, ma spiegano il motivo per cui, dopo anni di studi, sono arrivati a una conclusione per loro inattaccabile: Dio esiste ed è un formidabile matematico. “Non abbiamo inventato assolutamente nulla”, ha spiegato Bonassies in un’intervista all’Agi. “Tutte le prove che abbiamo riunito in questo libro esistono e sono molto forti“. (continua dopo la foto)
Bonassies, diplomato all’Ecole Polytechnique e imprenditore che ha fondato il sito Aleteia, afferma che “da giovane ero un convinto ateo e ritenevo i credenti degli imbecilli. Ma il nostro non vuole essere un libro sulla religione e sulla Fede. E’ un libro per tutti quelli che si chiedono se dietro questo meraviglioso orologio che è l’Universo c’è un orologiaio“. Anche Bolloré, ingegnere informatico e docente presso l’Université Paris-Dauphine, concorda. E parla del tema portante del volume: cioè che l’Universo ha avuto un inizio, come dimostrano le prove raccolte sul Big Bang e sulla radiazione cosmica di fondo che lo ha confermato, e avrà una fine, come chiarito dalla seconda legge della termodinamica. “Dio, La scienza. Le prove” è un libro affascinante, che interessa e fa dicutere scienziati, fisici, chimici, ricercatori di quantistica, cosmologi. E rende difficile confutare le tesi che vi sono contenute per la precisione scientifica di questa ricerca, che si basa su ciò che negli ultimi 100 anni gli studiosi di ogni branca hanno scoperto sull’Universo e sul suo funzionamento. (continua dopo la foto)
Ci sono diversi capitoli che aprono lo sguardo non solo degli esperti, ma anche dei profani – grazie a uno stile di scrittura fruibile per tutti – su una realtà che in pochi conoscono veramente. E cioè che la vita nell’Universo è possibile grazie a una serie di “regolazioni fini“, ossia di rapporti calibrati fra le forze che lo determinano. Così precise e così perfette da rendere praticamente impossibile – secondo gli autori – la tesi che tutto sia nato dal caso. Gli esempi nel volume sono molteplici. Gli autori spiegano che non si parla solo di un particolare rapporto di forze universali, che già sarebbe stato incredibile per la sua precisione, ma di una serie di decine di formule matematiche e scientifiche che se fossero state diverse anche per un solo decimale, non avrebbero permesso la nascita dell’Universo e della vita. Quindi siamo di fronte a congiunzioni matematiche che hanno una possibilità su miliardi di miliardi di miliardi di miliardi di verificarsi. Ripetute per decine di volte e perfettamente in equilibrio fra loro. (continua dopo la foto)
Per usare un esempio dozzinale, è un po’ come pensare che qualcuno faccia sei al Superenalotto tutte le settimane per miliardi di miliardi di anni consecutivi e che la combinazione vincente sia la stessa, per un identico lasso di tempo, per i “Superenalotto” di miliardi di miliardi di pianeti. Ed è un esempio riduttivo… E’ questo che rende il volume di Bonassies e Bollorè così interessante e, per la quantità di prove incrociate che propone, unico nel suo genere. Le quasi 600 pagine di questo libro sono così ricche di notizie, formule, spiegazioni che è impossibile descriverle tutte. Si può solo consigliare di leggerlo per farsi un’idea. Ma in ogni caso, si tratta di una vera e propria rivoluzione concettuale. Come afferma Bolloré, “per quanto riguarda l’origine della vita esisono solo due possibilità: la generazione spontanea o la creazione sovrannaturale. “La generazione spontanea della vita a partire dalla materia inerte è stata scientificamente esclusa da Pasteur e altri 120 anni fa”, spiega l’autore. “Questo ci lascia come unica conclusione che la vita sia stata creata da Dio“. Non per Fede, ma per le prove raccolte dalla scienza. E quindi, in modo dimostrabile usando il ragionamento e lo studio. Comunque sia, questo saggio affascinante costituisce per chi lo affronta una nuova, approfondita visione dell’Universo, della sua nascita e del suo funzionamento. Starà poi ai lettori decidere che conseguenze trarne.