Continuiamo il nostro viaggio nel mondo dell’imprenditoria “in rosa” con Chiara Mastromonaco, COO di Direttoo, startup che propone la prima piattaforma digitale dove i ristoratori possono acquistare tutto quello di cui hanno bisogno per il proprio locale con un solo click e, finalmente, analizzare on time l’andamento del proprio business. Ciò che propone la startup – nata dall’idea della Mastromonaco e Diego Pelle – è un luogo digitale d’incontro diretto tra i fornitori e i ristoratori. Ma vediamo cosa ci ha raccontato a proposito della sua startup…
Ciao Chiara, raccontaci di Direttoo. Com’è nata la startup che hai fondato insieme a Diego Pelle?
“Io e Diego ci siamo conosciuti in ambito lavorativo, quando vendevo a lui il vino dell’azienda per cui lavoravo. Siamo entrati in sintonia sin da subito e un giorno mi ha chiesto: ‘Com’è possibile che, salvo rari casi, io debba sempre passare dai distributori per rifornire il mio ristorante?’. La risposta era semplice: siamo tutti piccoli produttori agroalimentari e non sempre abbiamo la forza commerciale per arrivare ai ristoratori. Lì è nata l’idea di Direttoo, una piattaforma che mettesse in relazione diretta i fornitori e i piccoli produttori agroalimentari con i ristoratori. Questo è ovviamente un progetto ambizioso in quanto il mondo della ristorazione è piuttosto obsoleto: i ristoratori italiani sono spesso abituati a fare ordini via Fax, alcuni non utilizzano nemmeno le e-mail.”
Parlaci quindi di Direttoo: cos’è e quali servizi fornisce?
“Oggi Direttoo si presenta come una piattaforma d’incontro tra due realtà che, finalmente, possono entrare in relazione diretta. Il nostro cliente, comunque, rimane il ristoratore: a quest’ultimo cerchiamo di fornire tutti i servizi di cui ha bisogno, mettendogli a disposizione una piattaforma al cui interno scegliere i propri fornitori preferiti o, alternativamente, scoprirne di nuovi. L’obiettivo primario è quello di dare al ristoratore la possibilità di scegliere tra tutti i produttori presenti sul mercato e non solamente da una cerchia ristretta selezionata dai tradizionali distributori. Vogliamo insomma verticalizzare la filiera alimentare, rendendola corta, diretta e anche più trasparente. Oltre a fornire un servizio smart, al ristoratore forniamo anche la funzionalità di analisi dei dati (andamento dei prezzi, analisi dei propri acquisti, ecc…). Un altro servizio non da poco è la possibilità di conoscere al 100% le caratteristiche e i processi dietro ad ogni prodotto. Ultimo ma non per importanza è la possibilità per i produttori agroalimentari di appoggiarsi ai nostri partner di logistica: su Roma, ad esempio, abbiamo cargo bike elettriche utili per le consegne ai ristoratori. Attualmente lavoriamo su Roma e Lazio ma in un prossimo futuro ci accingiamo a espandere il nostro business su tutto il territorio nazionale.”
Diamo i numeri: come sta andando il vostro progetto di business?
“Abbiamo numeri molto importanti. Il celebre ARPU – uno degli indicatori di performance più importanti nel panorama delle startup, ndr – nel nostro caso è molto alto, a differenza ad esempio di una comune app per smartphone. In media, mensilmente, il nostro ARPU è di 1300/1500 euro per utente: ovviamente il numero cresce con il crescere dei produttori presenti in piattaforma. Questo significa quindi di arrivare a 150mila euro al mese con circa un centinaio di clienti.”
Quanti fornitori e quanti ristoratori si appoggiano a Direttoo?
“Attualmente abbiamo una 70ina di fornitori che propongono tutti i loro prodotti all’interno di Direttoo. Per quanto riguarda i ristoranti, invece, attualmente sono circa 200.”
Il vostro punto di forza?
“Oltre ad eliminare completamente gli intermediari, uno dei nostri punti di forza è sicuramente quello di eliminare il magazzino e quindi i relativi costi. Non da meno è la possibilità di acquistare in pochi click, dai propri produttori preferiti ma anche da nuovi, qualsiasi tipo di prodotto utile nel ristorante: dal caseario ai prodotti da dispensa sino agli accessori.”
Obiettivi futuri?
“Nel prossimo futuro ipotizziamo di aprire un round A di finanziamento per scalare a livello nazionale e ovviamente migliorare sempre di più la nostra piattaforma.”