Il distanziamento sociale è il metodo più efficace per evitare i contagi da coronavirus, ma in casi particolari, come ad esempio per i viaggi aerei, è necessario attenersi semplicemente ai protocolli di sicurezza. A dichiararlo era stato proprio il ministro della Salute, Roberto Speranza, nel corso del question time alla Camera ribadendo la posizione del governo. È singolare dunque che in aereo si possa stare gomito a gomito e sui treni dell’alta velocità si debbano usare i posti al 50 per cento. E che su alcuni autobus vada rispettato il distanziamento di un metro, mentre in Lombardia si possano occupare tutti i posti a sedere. Alla luce di queste eccezioni, viene spontaneo chiedersi se il metro di distanza tra i sedili di un aereo potrebbe diventare un servizio lusso. A quanto pare, sì. Secondo un articolo pubblicato dal Guardian infatti, i passeggeri sarebbero disposti a pagare per assicurarsi quella misura di sicurezza in più.
La giornalista Nazia Parveen, salita su un volo Ryanair, ha riportato la sua esperienza e quella delle persone che la circondavano: accanto a lei sedeva uno sconosciuto, e la distanza non era rispettata. “Da mesi non ero così vicina a qualcuno fuori da casa mia”, ha scritto. Paura mista a delusione: sono stati questi i sentimenti provati anche dagli altri passeggeri, i quali si sono rivolti al personale di bordo per chiedere di essere sistemati in un altro modo. “La risposta? Che senza aver pagato per un posto riservato, saremmo stati assegnati a posti random”, si legge nell’articolo.
Secondo i calcoli della Parveen, un passeggero Ryanair che voglia assicurarsi un minimo di distanziamento sociale deve pagare un extra compreso tra i tre e i sette dollari a tratta. “Quando i governi di tutto il mondo ci avvertono che mantenere la distanza di un metro è essenziale per evitare la trasmissione del virus, è sorprendente che una compagnia aerea non distanzi le sedute. Soprattutto su un volo parzialmente vuoto”, ha scritto ancora.
Per il ministro della salute Speranza, però la regolamentazione prevista per gli spostamenti in aereo sarebbe sufficiente a prevenire il contagio: “Le regole essenziali, tra cui il rispetto di un metro di distanziamento, devono essere necessariamente rispettate nei luoghi chiusi – ha ribadito il ministro – È però evidente che possono esserci eccezioni nel caso in cui il comitato tecnico scientifico riconosca dei protocolli di sicurezza, esattamente come avvenuto per le compagnie aree, dove il sistema di ricambio d’aria consente un livello di sicurezza anche senza gli evidenti limiti di distanziamento”.
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