Tra le sfide a cui ci sta sottoponendo la pandemia, sicuramente c’è anche quella di diventare genitori in tempi di Covid. Quello che dovrebbe essere un momento di grande condivisone per una coppia, riesce a trasformarsi in una fonte principale di stress e paura, con il rischio di vedersi negare la gioia del primo incontro con il proprio figlio. Come è emerso dalla storia di Massimiliano, diventato papà in piena emergenza Covid. A marzo e aprile del 2020 infatti, sono stati molti i punti nascita che hanno lasciato fuori non solo nonni, zii e amici, ma anche i padri. “Io sono stato uno di quelli – ha detto Massimiliano a d.Repubblica -. Da mesi immaginavo il primo bagnetto e la bottiglia di spumante, invece quel giorno mi sono ritrovato chiuso in casa ad aspettare che un’infermiera mi inviasse su whatsapp la fotografia di mia figlia”.
Eppure, in un 2020 così difficile, in Italia ci sono stati circa 400 mila nuovi nati. Un dato che fa ben sperare che la voglia di diventare genitore è più forte di qualsiasi crisi mondiale: “Anche con la pandemia è fantastico diventare papà”, ha affermato anco il neo genitore. Come Massimiliano, sono in tanti i padri e le madri che nonostante questo strano momento storico, hanno provato lo stesso questa incredibile opportunità: “Viviamo con lo stress per la situazione sanitaria ed economica, è innegabile, ma ci stiamo godendo qualcosa che gli altri neo-padri non hanno mai avuto: il tempo”, ha affermato Lorenzo Persi, 37 anni, dirigente in un’azienda di Milano abituato ad andare in ufficio presto la mattina e tornare tardi la sera.
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“Pensavo di vedere mio figlio solo il fine settimana. E invece lo sto crescendo ora per ora”, ha raccontato ancora. Lorenzo è diventato papà di Giuseppe a febbraio, pochi giorni prima che il Covid dilagasse in Italia. Dopo la settimana di congedo ha cominciato a lavorare con il pc accanto alla culla. “È stato faticoso conciliare lo smart working con pianti e pannolini, ma non avrei mai sognato di allattare col biberon così tante volte”.
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