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Don Francesco, da parroco disabile ad influencer: “La mia condizione è un dono”

Don Francesco Cristofaro è uno dei preti più “social” del momento. Su Facebook ha quasi 200mila followers, e sul suo canale Youtube ogni video ha migliaia di visualizzazione. E spopola anche su Twitter e Instagram. Ma qual è la ricetta della sua popolarità? All’apparenza Don Francesco, 42 anni, potrebbe sembrare il ritratto della serenità, eppure alle spalle ha “una storia di un bambino che non poteva sgambettare né giocare come gli altri. Un ragazzino che nella preghiera si rifugiava per chiedere un miracolo”. Da tutta la vita fa i conti con la paraplegia e ad oggi, grazie alle continue terapie, riesce ancora a camminare autonomamente. Eppure a Simeri Crichi, un paesino calabrese di meno di cinquemila anime in cui oggi Don Francesco è parroco nella chiesa Santa Maria Assunta, il sacerdote è conosciuto per la sua forza di volontà. “Non ho ancora imparato ad andare in bicicletta o a correre, ma ho imparato a camminare con la schiena dritta”, ha detto l’uomo di fede a Fanpage.it. Durante il primo lockdown, a inizio pandemia, la popolarità di Don Francesco è esplosa e la sua pagina Facebook attualmente sfiora i 190mila follower. Roba da far impazzire gli esperti di algoritmi ed engagement social, perché il parroco ha semplicemente cominciato a trasmettere messe e preghiere in rete, senza secondi fini, e da quel momento una miriade di persone ha cominciato a seguirlo costantemente, rendendolo di fatto uno dei sacerdoti più influenti d’Italia. Motivo in più, ha affermato la giovane star del web, per parlare di disabilità e diventare la voce di quanti ogni giorno vengono lasciati soli ad affrontare problemi e pregiudizi.

La storia del parroco influente ha anche un suo sito internet, in cui racconta la sua storia. Ma cosa ha spinto quasi 200mila persone a seguire quotidianamente il parroco calabrese? “Da bambino nessuno guardava il mio volto, i miei occhi – ha detto il prete -, tutti guardavano solo dalla vita in giù e molti miei coetanei si chiedevano perché camminassi in quel modo”. Della sua difficile infanzia, la sua anima porta ancora le cicatrici, ed forse proprio il suo modo di comunicare e di parlare di malattia e di diritti in chiave religiosa ammalia il pubblico. “Non potevo giocare a calcetto con i miei amici, non potevo correre, non potevo andare in bici, ho sofferto tanto”. Poi la chiamata spirituale e il viaggio al santuario mariano di Lourdes gli hanno cambiato la vita: “Ho visto passare davanti ai miei occhi tante persone sofferenti, che avevano bisogno di aiuto e in quel momento ho capito che anche io potevo diventare strumento per il bene”.

Don Francesco è molto amato e anche adesso che i fedeli sono potuti tornare in chiesa continuano a seguire le gesta del sacerdote calabrese, sempre molto attivo sui social (anche Twitter e Instagram), che è anche conduttore radiofonico e conduttore televisivo per alcune trasmissioni legate al mondo religioso. Nonostante le difficoltà quotidiane, è riuscito a trasformare la sua condizione in opportunità, che lui, a dire il vero, chiama “dono”. “Se non fossi paraplegico – ha spiegato al quotidiano online -, probabilmente sarei una persona arrogante e non avrei questa sensibilità”. E poi ancora: “Se io sono ancora in piedi è grazie alle cure gratuite che ricevo da 42 anni, ma conosco tante persone che ancora adesso hanno difficoltà ad accedere alle cure. Non è giusto – ha affermato puntando il dito contro la politica sorda -. I disabili e le loro famiglie non devono mai essere lasciati soli”. Lui fa la sua parte. “Quando ho scoperto la fede, ho fatto una promessa, questo sorriso non me lo toglierà più nessuno e lo regalerò a tutti, perché tutti ne hanno bisogno”.

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