Scontro al fulmicotone in diretta tv tra Francesca Donato e Antonio Caprarica. L’europarlamentare da poco ex leghista e il giornalista sono entrambi ospiti di Giovanni Floris a Dimartedì nella serata del 16 novembre. L’argomento che fa surriscaldare gli animi è l’uso del green pass. La Donato è da sempre fermamente contraria a questo strumento ritenuto anticostituzionale. Caprarica invece difende la scelta del governo Draghi. Tra i due nasce un furibondo battibecco.
“Nel Regno Unito tutto avviene senza il green pass. – afferma la Donato a Dimartedì – Senza bisogno di condizionare l’esibizione del green pass, rilasciato con dei criteri tutto fuorché scientifici, per lavorare e per fare questo e quell’altro. Quindi, se ci fosse una coerenza e una base scientifica dietro a questo tipo di campagna vaccinale, come minimo ci dovrebbero essere delle valutazioni immunologiche sui soggetti che si vanno a vaccinare. Sia prima che dopo la vaccinazione. Per essere sicuri di potersi vaccinare in sicurezza e di avere avuto l’immunità dalla vaccinazione. Perché è tutto campato in aria”, dichiara l’europarlamentare.
“Giovanni, questo non è preciso”, si sente però la voce in sottofondo di Caprarica che inizia a protestare. Il conduttore di Dimartedì è costretto allora a cedergli la parola. “Il green pass esiste anche in Gran Bretagna. – protesta il giornalista – Perché non si può viaggiare e non si può evitare la quarantena obbligatoria se non si è vaccinati. Non solo esiste, ma il governo Johnson, che pure come è noto non è certamente favorevole all’imposizione di particolari restrizioni, ha preso inconsiderazione ormai una nuova versione di green pass che prevede non solo due iniezioni, ma anche il richiamo”, puntualizza con decisione Caprarica.
“Quindi da aprile probabilmente in Inghilterra il green pass avrà valore per viaggiare ed evitare la quarantena”, aggiunge il giornalista. “Ma solo per entrare nel Paese, non per viverci, non per andare a lavorare o nei locali”, lo corregge allora Francesca Donato. “Beh ma non è una cosa di poco conto”, sbotta Caprarica. “Ma è quello per cui era nato. Allora facciamo come l’Inghilterra anche noi”, propone la sua interlocutrice. “Se lei è disposta in Italia ad avere 40-50mila casi al giorno e 200 morti al giorno può farlo”, replica irritato Caprarica.
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