Svolta clamorosa nell’inchiesta aperta dopo la morte di Therese Scharr, la donna di 74 anni trovata priva di vita da una delle due figlie nella sua casa di Alba il 7 luglio 2022, dopo una gastroscopia effettuata all’ospedale di Verduno. Secondo quanto riporta La Stampa, il gip Federico Belli non ha accolto la richiesta di archiviazione della Procura di Asti, e ha ordinato un incidente probatorio con la nomina di un perito super partes. Dopo l’esito dell’esame autoptico deciderà se archiviare il caso o disporre l’imputazione coatta per il reato di omicidio colposo.
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La donna morta era di origini svizzere, aveva lavorato nelle Langhe come guida turistica, ed era molto conosciuta nella comunità svizzera di stanza nel Cuneese. Therese Scharr, il giorno prima della sua morte, si era sottoposta ad una gastroscopia all’ospedale di Verduno. Poi era tornata a casa senza che i medici le fornissero particolari indicazioni. Ma la mattina successiva le figlie l’hanno trovata priva di vita nel suo letto.
Tutti i dubbi sulla morte di Therese Scharr
Le figlie di Therese chiesero l’autopsia, ordinata poi dalla Procura di Asti e affidata al medico legale Moreno Bertoni. Il risultato era arrivato pochi mesi dopo, con l’ipotesi di morte provocata da una anemia acuta con emorragia massiva. Secondo lo specialista nominato dal pm, la donna svizzera era affetta da una rara anomalia vascolare. Quindi il suo decesso non sarebbe stato ascrivibile ad alcuna colpa medica. Per questo la Procura aveva chiesto al gip di archiviare il fascicolo aperto contro ignoti.
Ma, secondo gli avvocati delle figlie della vittima, la gastroscopia sarebbe stata eseguita scorrettamente, provocando l’emorragia. Per questo hanno presentato una contro-consulenza, redatta dal medico legale Rita Celli, secondo la quale la morte di Therese Scharr sarebbe dovuta a “lesioni multiple alla parete duodenale” perché, questa la sua tesi, chi maneggiò lo strumento per la gastroscopia avrebbe provocato gravi ferite agli organi interni della donna.