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Donne e impresa: la tecnologia premia la loro tenacia

Superare gli stereotipi di genere per affrontare il grande valore che le donne hanno nel ruolo dell’innovazione tecnologica è oggi un punto fondamentale. C’è un motivo per cui le donne “devono fare impresa”, ed è il bisogno di ampliare l’offerta del mercato. Le donne sono oggi il più grande mercato inesplorato del mondo. Le aziende guidate da donne raggiungono, in genere, ottimi risultati. E poi competitività, senso del dovere, precisione e astuzia sono caratteristiche tipicamente femminili che permettono al gentil sesso di raggiungere mete e obiettivi molto alti. Non è un caso che il genio femminile si sia sempre distinto nel mondo economico come in quello letterario e artistico. L’Italia è un Paese ricco di donne di talento: alcune finiscono sotto i riflettori perché ricevono premi e riconoscimenti, altre preferiscono vivere dietro le quinte, più rifilate, facendo associare i loro successi più al posto in cui lavorano che alle proprie doti personali. Ci sono molte storie di donne che si sono distinte nei settori delle startup, del made in Italy e dell’innovazione.

L’imprenditorialità femminile si distingue per ricerca e coraggio. La capacità di rimettersi in gioco e costruire nuovi modelli di business da parte di chi cerca nuovi impieghi, percorsi di carriera alternativi. Per chi, dunque, vuole una “seconda change” professionale, possono essere un esempio e un modello per tutti. La situazione italiana delle donne impegnate in campo tecnologico è ancora lontana. Sono ancora poche ma tendono a crescere, soprattutto per merito delle imprese guidate da giovani donne che investono specialmente in settori innovativi e quelli del digitale. Allora come rompere gli schemi e riprendersi il futuro?

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La tenacia delle donne

Un caso concreto di donne impegnate in settori innovativi è ArterraBioscience una startup del settore biotech di Napoli, prima classificata al premio della Commissione europea per donne innovatrici, l’EU Prize for Women Innovators. Gabriella Colucci, CEO e fondatrice di Arterra Bioscience dice: “Sfatiamo questo mito del biotech dominio delle multinazionali. Il biotech è una tecnologia semplice, accessibile a chiunque. Tanto è vero che quando è integrato in una realtà locale, sia di ricerca scientifica che di realtà produttiva, riesce a dare degli ottimi risultati in termini d’innovazione di prodotto, di processo e nuove opportunità”.

ArterraBio ha depositato 14 brevetti per prodotti per la cura della pelle. Le nuove tecnologie danno diverse opportunità alle donne che vogliono fare impresa. Anche perché le donne in ricerca sono l’80%. Si lavora perché questa fetta di donne in ricerca, possa raccogliere risultati a capo di imprese come spiega Tiziana Pompei, vicesegretario generale di Unioncamere: “Noi abbiamo costituito i comitati per l’imprenditoria femminile in base a un accordo col ministero che servono proprio a supportare le donne nel fare impresa. Sono comitati costituiti da imprenditrici e rappresentanti delle associazioni di categoria, che lavorano tutte insieme per aiutare le donne nel fare impresa.”

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Una vera sfida dato che attualmente le donne, secondo i dati di Unioncamere, guidano appena il 22% delle piccole e medie imprese.

Anche se ci sono più donne che uomini che vivono in Europa, le donne rappresentano solo un terzo degli imprenditori dell’UE. Inoltre Le imprenditrici tendono a concentrarsi su settori considerati meno redditizi, come l’istruzione, l’assistenza sanitaria e il lavoro di comunità, mentre gli uomini predominano in settori ad alta crescita potenziale come la tecnologia e IT. Le donne sono più propense degli uomini a lavorare come dipendenti (con un margine del 63% rispetto al 53%) e gli uomini sono più favorevoli al lavoro autonomo (42% al 33%). Il 30% delle imprenditrici lavorano part-time, rispetto al 12% degli uomini. Le imprese femminili tendono a rimanere più piccole: solo il 22% delle imprenditrici nell’Unione europea sono datori di lavoro, rispetto al 30% degli uomini. 

Per ispirare più donne a portare le loro idee innovative sul mercato e diventare imprenditrici, la Commissione Europea ha creato un premio per le donne innovatrici. Il premio riconosce il successo delle donne nell’innovazione in due categorie: la principale categoria “Donne innovatrici” e la categoria “Innovatore emergente” per imprenditrici sotto i 30 anni. Ogni finalista del premio ha fondato o co-fondato un’azienda di successo basata sulle sue proprie idee innovative. Nel mese di giugno 2018, tre premi di € 100.000, € 50.000 e € 30.000 sono stati assegnati nella categoria principale di “Donne Innovatrici” e un premio di € 20.000 andrà al vincitore del Premio “Innovatore emergente“.

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