La confessione di Ema Stokholma. In un lungo post su Instagram, la voce di Radio 2, scrittrice e showgirl ha raccontato il ritorno nel paese dov’è cresciuta e dove ha subito violenze fisiche e psicologiche. Le vicissitudini le ha raccontate nel libro “Per il mio bene”, edito da Hoepli e Premio “Bancarella” 2021. La bellissima conduttrice ha oggi 40 anni e a 10 anni è andata via da Romans sur Isere, in Francia, per sfuggire a un destino già scritto. Ecco cos’ha raccontato Ema, nome d’arte di Morwenn Moguerou. Il post e l’intervista alla Stampa.
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“Ho sputato da quel ponte sul quale mia madre aveva detto di buttarmi”: la confessione di Ema Stokholma
La difficile infanzia, l’emancipazione, il ritorno: la confessione di Ema Stokholma. Inizia così la sua riflessione sul ritorno al paese della sua fanciullezza. “Ho corso. In 20 minuti avevamo gia visto tutto. Chiusa la pratica. 30 anni che aspettavo questo momento e in manco mezz’ora finiamo tutto e non se ne parla più. Seeee. Non ci ero tornata più a Romans sur Isere. Che cazzo ci tornavo a fare in quel posto dove ero nata, cresciuta, dove ero quasi morta?”.
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E poi gli argini si rompono e il ricordo di quel dolore che lei e il fratello provarono 30 anni fa riemerge con violenza. “Quasi 30 anni fa in una Peugeot 106 insieme a mia madre e mio fratello cercavamo una nuova vita. Pochi anni dopo quella partenza scappavo di casa per non tornarci mai più, scegliendo l’Italia come un pomodoro sceglie lo spaghetto, perché questa nuova vita non l’avevo trovata io, e la violenza degli anni passati non era rimasta in quella cittadina del sud della Francia ma era salita con noi sulla Peugeot e se fosse stata una Citroen sarebbe stato lo stesso”.
“Mi sono presa il mio tempo”
“Beh mi sono presa il mio tempo, come quando leggi un libro non da solo ma in due e devi sempre aspettare che sia il momento giusto anche per l’altra persona per iniziare un nuovo capitolo. Quindi 30 anni dopo sono in quelle strade e sto correndo come quando non mangi da troppe ore e ti ingozzi, ma non senti i sapori ti riempi e basta. Ho troppa fame e ho desiderato questo pasto da talmente tanto tempo che ora non mi rendo neanche conto che sono già alla scarpetta. Sto correndo per le stesse strade dove correva mio fratello anche se a me diceva che camminava veloce ma io avevo il fiatone per seguirlo. Quelle strade le ho percorse senza vestiti nuda come un bruco verme quando scappavo dalle botte”.
Quel ponte e la nuova Ema
Quando passa da un ponte del suo paese di nascita, Ema ha una reazione molto forte. “Da quel ponte mia madre mi disse di buttarmi, oggi non so perché istintivamente ci ho sputato nell’acqua, davanti a Angelo Madonia che mi guardava incredulo. Strano come i ricordi siano selettivi. Immagini quotidiane ma insignificanti ti si imprimono in un angolo della testa o della pancia e non sai perché”. È andata anche a vedere la sua vecchia casa: “Oggi La casa è vuota, in affitto, era vuota pure quando ci stavamo noi dentro. Sono stata dove da bambina non pensavo di aver un oggi, insieme a Angelo e Jordan, come per dire guarda che sei viva e che stai alla grande, guarda che stringerai i denti e diventerai sensibile. La verità? Ho vomitato tutta la notte”.
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