I Maneskin sempre più vicini e solidali con la resistenza ucraina contro l’invasione dell’esercito russo. La band rock italiana negli scorsi giorni aveva gridato un bel “fuck Putin” dal palco del Coachella Festival a cui ha partecipato negli Usa. Rientrati in Italia, i quattro membri del gruppo sono tornati ad esibirsi di fronte al pubblico dopo diverso tempo, scegliendo come esordio stagionale l’Arena di Verona. Ed è qui che, di fronte a 12mila fan, i Maneskin si sono presentati sventolando una bandiera gialla e blu dell’Ucraina.
È giovedì 28 aprile quando i quattro membri dei Maneskin, il cantante Damiano insieme a Victoria, Thomas ed Ethan, salgono sul palco dell’Arena di Verona per esibirsi nel primo concerto italiano dopo diverso tempo. La band suona 22 pezzi. Ma soprattutto decide di tenere ben in vista una enorme bandiera con i colori giallo e blu dell’Ucraina.
“L’Arena di Verona che urla. Brividi”, scrive Giorgia Soleri, la fidanzata di Damiano, postando sui social alcune immagini del concerto. “Che facciamo, cominciamo?”, fomenta il pubblico Damiano appena salito sul palco. Il primo brano proposto è uno dei successi storici dei Maneskin: ‘Zitti e buoni’. Lo spettacolo poi va avanti senza soste per quasi due ore.
Tra le altre canzoni proposte, da segnalare ‘Mammamia’, ‘I wanna be your slave’, ‘Coraline’, ‘Torna a casa’ e ‘Ventanni’. A metà concerto si presenta sul palco anche Manuel Agnelli, accolto da un’ovazione. Ma, prima di intonare ‘Gasoline’, Damiano recita in inglese il discorso dell’Umanità pronunciato da Charlie Chaplin nel film ‘Il Dittatore’. Ed è a questo punto che il cantante dei Maneskin si mette a sventolare la bandiera ucraina. Insomma, i Maneskin hanno deciso di schierarsi senza se e senza ma dalla parte dell’Ucraina e contro la Russia di Putin.
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