L’ipotesi di una possibile rottura con l’alleato di governo, al momento, sembra rientrata. Ma le grane per il Movimento Cinque Stelle sembrano appena iniziate, a giudicare dalle conseguenze di un voto, quello che ha visto gli utenti esprimersi contro la richiesta del tribunale dei ministri di procedere nei confronti di Matteo Salvini, che ha segnato un vero e proprio spartiacque e scatenato una lunga serie di riflessioni.
La Lega, infatti, gongola per il risultato ottenuto, che ora dovrebbe tradursi salvo imprevisti in un voto da esprimere in aula. I grillini si interrogano invece sul significato di una scelta che suona tanto come una resa: di fronte alla necessità di cementare il governo, con il rischio di un possibile strappo all’orizzonte in un momento particolarmente delicato per la vita politica del Movimento, si è preferito mettere da parte i principi dei Cinque Stelle per tendere la mano a Salvini.
Una decisione sicuramente sofferta e che non sembra pagare, almeno nell’immediato. Perché gli ultimi sondaggi Swg diffusi da La 7 fotografano un crollo drammatico, con il 33% ottenuto il 4 marzo che sembra ormai un vago ricordo. Oggi, gli italiani pronti a votare per il Movimento sarebbero soltanto il 22,1%. Un bel passo indietro, a tutto vantaggio proprio della Lega.
Il nemico per i Cinque Stelle è in casa, nel governo gialloverde. Matteo Salvini, dati alla mano, guida ormai il primo partito d’Italia, che veleggia verso il 33,5%. In leggera ripresa, sempre secondo le ultime rilevazioni, il Pd al 18,6%, e anche Forza Italia al 9%. Bene anche la Meloni al 4,5%.
I capilista? Li sceglie Di Maio. Cinque Stelle, arriva il regolamento per le europee (ed è subito polemica)