Arrestato in Senegal il presunto assassino di Valentina Tarallo, la dottoranda italiana uccisa l’11 aprile del 2016 vicino all’ospedale universitario di Ginevra, in Svizzera. Dopo sette anni di indagini, le autorità svizzere hanno individuato l’uomo che fino ad oggi era stato il principale indiziato del delitto: Djiby Ba. L’uomo è stato tratto in arresto il 30 marzo alla periferia di Dakar, in Senegal, grazie a un mandato di cattura internazionale spiccato dalle autorità elvetiche.
Djiby Ba, 43 anni oggi, era stato identificato grazie alle impronte digitali lasciate sulla spranga usata per colpire la ricercatrice. L’uomo aveva vissuto anche per alcuni anni in Italia, a Cislago, comune in provincia di Varese, dove si era sposato e aveva ottenuto la cittadinanza italiana. Il sospettato avrebbe utilizzato quattro identità differenti per sfuggire all’arresto, fino a quando la polizia di Dakar non lo ha catturato.
Secondo le ricostruzioni degli investigatori, Valentina Tarallo non sarebbe stata uccisa durante un tentativo di rapina come si era ipotizzato inizialmente, ma avrebbe conosciuto il suo assassino. Si ipotizza che i due avessero avuto una relazione e che Djiby Ba le avesse chiesto di tornare insieme, ma al suo rifiuto avrebbe reagito in modo violento, sfociando nel brutale omicidio.
Nonostante Djiby Ba sia stato arrestato in Senegal, non potrà essere estradato in Svizzera a causa delle leggi vigenti in quel Paese. Sarà quindi processato in Senegal per l’omicidio di Valentina Tarallo. Questa notizia rappresenta un importante passo avanti nelle indagini sulla morte della giovane dottoranda italiana e la cattura del presunto assassino potrebbe portare alla luce nuovi dettagli sulla vicenda.