Se ne parla da tanto, forse troppo tempo. La neoministra Fabiana Dadone però annuncia la svolta: dare il doppio cognome ai figli e sceglierne l’ordine: un provvedimento che potrebbe ora riprendere quota dopo il cambio di governo. La ministra della Pubblica Amministrazione aveva infatti presentato la proposta di legge durante l’esecutivo gialloverde quando era ancora una semplice deputata. Oggi chiarisce che questa è per lei una legge a cui tiene “tantissimo”, e si dice convinta che vedrà la luce prima della fine della legislatura.
L’obiettivo è quello di dare organicità alla materia. “Stiamo parlando di una questione di civiltà aperta da un quarantennio – spiega Dadone – che richiama un sacrosanto principio di non discriminazione tra i genitori, una disparità stigmatizzata persino dalla Corte costituzionale”.
Fino a oggi, i tentativi di regolamentazione in Parlamento si sono infatti arenati. Nella scorsa legislatura la Camera aveva dato via libera al testo che però non ha concluso l’iter per l’approvazione. Ma grazie a una sentenza della Consulta e a una successiva circolare del ministero dell’Interno, dal 2017 è diventato possibile attribuire il doppio cognome ai figli.
Una legge ad hoc è comunque necessaria. Attualmente è possibile soltanto porre accanto al cognome del padre quello della madre, postposto. La proposta di legge della ministra Dadone – ma non è la sola in Parlamento – va più in là. Prendendo le mosse dal principio “della parità di trattamento”, prevede che al figlio possa essere attribuito non soltanto il nome di entrambi i genitori, senza un ordine predefinito, ma anche quello di uno dei due genitori: di fatto aprendo alla possibilità di scegliere il cognome materno.
La proposta Dadone allineerebbe l’Italia alla legislazione francese. I genitori dovranno presentare una dichiarazione congiunta davanti all’ufficiale di stato civile: in caso contrario il bambino acquisirà il cognome di entrambi i genitori in ordine alfabetico. Nella norma è inoltre specificato che due figli della stessa coppia non potranno avere cognomi diversi: la scelta viene fatta alla nascita del primogenito e poi applicata anche ai figli nati in seguito.
Per evitare l’accumulo di cognomi di generazione in generazione, il genitore che abbia entrambi i cognomi di mamma e papà, all’atto della nascita del proprio figlio, ne potrà scegliere uno soltanto.Il Partito Democratico si è sempre dimostrato aperto a un provvedimento di questo tipo e quindi stavolta Dadone ci spera: “La normativa vigente in Italia, ancorata a una sorpassata concezione della famiglia, fa sopravvivere forme di discriminazione anacronistiche rispetto ai princìpi costituzionali di eguaglianza. È importante che si faccia un passo avanti decisivo su questo tema”.
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