Un raptus di gelosia devastante e ossessiva, una fantasia sfrenata alimentata da sospetti infondati: è questa la motivazione alla base del duplice omicidio avvenuto giovedì mattina a Sant’Antimo, nelle immediate vicinanze di Napoli. A compiere il folle gesto, Raffaele Caiazzo, un 44enne del posto, che ha freddamente ucciso prima il marito della propria figlia, Luigi Cammisa, 29 anni, e poi la moglie del proprio figlio, Maria Brigida Pesacane, 24 anni.
Maria Brigida è stata uccisa sotto gli occhi dei suoi due piccoli figli di 2 e 4 anni, che, come ha osservato il gip, “non hanno dubbi” sul fatto che abbiano assistito all’intera, orribile scena.
Leggi anche: Uomo annuncia la sua morte e quella della moglie sui social: è mistero
Un delirio d’amore non corrisposto
Secondo quanto riportato dal giudice del tribunale di Napoli Nord Simone Farina, Raffaele Caiazzo “ha agito in maniera lucida e spietata, accecato da un’assurda convinzione”. Da mesi, l’uomo era ossessionato dal sospetto di una relazione tra il genero e la nuora, nonostante questa ipotesi fosse stata categoricamente negata da tutti i membri della famiglia.
La figlia di Caiazzo, sconvolta e addolorata, ha testimoniato pochi minuti dopo l’omicidio del marito, confessando che in famiglia erano convinti che il padre avesse sviluppato un’infatuazione per Maria Brigida, che ovviamente non era stata ricambiata. Questo avrebbe alimentato la gelosia malata di Caiazzo nei confronti della giovane donna.
La bugia che ha scatenato l’orrore
Non solo, l’uomo era arrivato persino a dichiarare di aver avuto una relazione con Maria Brigida, un’affermazione prontamente smentita dalla giovane donna al marito. Questo delirio d’amore non corrisposto aveva portato la famiglia a riunirsi mercoledì sera per un confronto, durante il quale Caiazzo aveva ritrattato le sue dichiarazioni, insistendo però sulle accuse infondate verso il genero e la nuora.
Frustrato e respinto dalla famiglia, che non voleva più avere a che fare con lui, l’uomo ha agito con ferocia inaudita, uccidendo prima Luigi Cammisa, colpito con sette colpi di pistola, e poi Maria Brigida, raggiunta da cinque proiettili.