Che la musica sia affettivamente cambiata lo hanno capito anche i governatori. Con Draghi le Regioni infatti, per quanto riguarda il piano vaccinale, non avranno più piena autonomia. Il premier punta ad accentrare la gestione, visto il fallimento del piano Arcuri che fin qui ha portato a pochissimi vaccinati, con l’Italia nettamente in ritardo. La richiesta girata da Mario Draghi al ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, qualche giorno fa, è stata molto semplice e al contempo molto precisa: per sostituire Domenico Arcuri voglio “il maggiore esperto di logistica delle forze armate”. Guerini si è confrontato con il suo staff e la scelta è caduta senza troppi ritardi sul generale Francesco Paolo Figliuolo. (Continua dopo la foto)
Se il nuovo piano vaccini che scatterà da aprile deve essere anche una guerra, sia contro il tempo sia contro il virus, in pochi giorni il capo del governo ne ha ridisegnato il sistema di controllo. Come spiega il Corriere, “non ci sarà più un solo uomo al comando, come nel modello Arcuri, ma una sinergia totale fra struttura commissariale di Figliuolo, la Difesa e la Protezione civile, il cui nuovo capo Fabrizio Curcio è uno dei più grandi esperti in Italia di gestione delle emergenze”. (Continua dopo la foto)
Insomma il cambio di passo è insieme strategico e sostanziale. “Draghi in pochi giorni ha ridisegnato la mappa di chi deve condurla: Figliuolo, con alle spalle la Difesa, dovrà lavorare fianco a fianco con Curcio, le due competenze si fonderanno e insieme – rimarcano a Palazzo Chigi – dovranno riscrivere il piano di vaccinazione. Insomma va in soffitta il modello di un manager che aveva anche altre incombenze (Invitalia), va in soffitta il raccordo prioritario con le Regioni e il forte accentramento voluto dal premier avrà come obiettivo quello di livellare i risultati ottenuti dai governatori, e far fronte così a una distribuzione delle dosi che dal primo aprile dovrà moltiplicarsi”. (Continua dopo la foto)
È possibile che lo stesso Figliuolo lavorerà nel palazzo del governo, anche per rendere fisicamente visibile il diverso approccio: è un’emergenza nazionale e come tale va trattata, con un comando centrale. Mario Draghi ama far lavorare le persone in squadra e in questo caso ha costruito una sorta di tandem di comando. Per i governatori, quindi, da aprile cambia la musica. Sarà il comando centrale a dettare tempi e metodo. Speriamo si dia la tanto attesa accelerata.
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