Il più agguerrito è il presidente della Campania, Vincenzo De Luca. Fin dall’inizio della pandemia ha ribadito di volersela gestire da solo, perché a Roma (Conte e Arcuri prima, Draghi e Figliuolo poi) non erano in grado di fare il bene della sua Regione. E adesso, mentre il nuovo premier richiama tutti i governatori all’ordine per procedere tutti allo stesso modo e portare a segno la campagna vaccinale, De Luca guida ancora la rivolta. Ma il governo è chiaro: non permetterà alle Regioni di deviare dal piano vaccinale appena diramato dal commissario straordinario all’emergenza. (Continua a leggere dopo la foto)
Non lo consentirà alla Campania di Vincenzo De Luca, che propone di immunizzare prima del tempo gli operatori economici nonostante il criterio anagrafico vigente, così come a nessun altro governatore. E anzi, l’esecutivo impugnerà – se necessario – davanti alla giustizia amministrativa ogni decisione in contrasto con le regole appena fissate. La linea della fermezza, scrive Repubblica, la stabilisce Mario Draghi a metà pomeriggio, dopo aver incontrato a Palazzo Chigi il generale Francesco Figliuolo e il ministro della Salute Roberto Speranza. (Continua a leggere dopo la foto)
“Non ci saranno eccezioni”, è il ragionamento del premier, “e faremo ogni sforzo necessario per far rispettare le priorità del piano”. La telefonata più complessa della giornata spetta a Figliuolo. Sente De Luca per mettere in chiaro che non saranno tollerate eccezioni. Tutto nasce da un’idea del governatore campano, che pubblicamente si smarca dal governo: “Una cosa è il rigore, altro la stupidità”. (Continua a leggere dopo la foto)
Ragiona De Luca: “Una volta completati gli ultra ottantenni e i fragili – sostiene – non intendiamo procedere per fasce di età. Lavoreremo anche sui settori economici, perché altrimenti quando avremo finito le fasce di età l’economia italiana sarà morta”. Come se non bastasse, De Luca minaccia di lasciare anche la Conferenza Stato-Regioni. Ma Draghi provaa contenerlo.
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