Mario Draghi ha comunicato che il governo candiderà Roma Capitale a ospitare l’Esposizione Universale del 2030, attraverso una lettera inviata ai candidati a sindaco della città: “Si tratta senz’altro di una grande opportunità per lo sviluppo della città” si legge nel testo, nel quale il premier ha scelto anche di ringraziare gli aspiranti primo cittadino “per la dimostrazione di unità a favore della nostra capitale”.
Una notizia che ha visto la reazione entusiasta di uno dei candidati, l’attuale sindaca Virginia Raggi, che in passato era stata invece contraria all’idea di portare i Giochi nella capitale: “Le Olimpiadi impoveriscono le città, l’Expo le arricchisce” è stata la presa di posizione dell’esponente del Movimento Cinque Stelle.
Una candidatura nata a partire da un progetto per una “città orizzontale” che possa coniugare rigenerazione urbana e società civile. La prima era nata scaturisce da un incontro tra la sindaca Raggi e il presidente di Unindustria, Angelo Camilli, nell’estate del 2020. Poco dopo era partito il primo abbozzo di candidatura trasmesso al Ministero degli Esteri a novembre 2020, con le successive fasi seguite da Giuseppe Scognamiglio.
Virginia Raggi ha commentato l’annuncio di Draghi su Facebook: “Per Roma si tratta di un particolare motivo di orgoglio perché supera il racconto di una città dove non si possono fare le cose, anzi è la dimostrazione che a Roma si può fare tutto e anche meglio”.
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