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“Giuseppe, cosa vuoi fare?”. Draghi vede Conte: paura per la rottura sulla Giustizia

Giocare a carte scoperte. È questo che intende fare Draghi con Conte. Il premier vuole sapere se il suo predecessore intende supportare davvero il governo o se dietro le frecciate sulla riforma della Giustizia vi siano scopi elettorali interni al Movimento. Perché la questione ora si fa davvero delicata. Il faccia tra il premier e l’ex premier si preannuncia un muro contro muretto. Il nuovo leader del M5S riconosce una certa disparità nei rapporti di forza politici, se è vero che alla vigilia ha definito il faccia a faccia come una sorta di duello “tra Davide e Golia”. Da una parte Conte, deciso a rappresentare con parole “schiette” l’agenda del Movimento che non vuol vedere cancellate le sue riforme. Dall’altra Draghi, che considera un atto dovuto ricevere il capo di un partito della sua maggioranza. (Continua a leggere dopo la foto)

Come spiega il Corriere, “i due sulla giustizia hanno già deciso. Nel senso che l’ex premier giudica il testo della Cartabia più o meno un colpo di spugna, visto che «centocinquantamila processi rischiano di svanire nel nulla». Mentre il premier la pensa esattamente al contrario, ma si limiterà a prendere atto di quanto ascoltato perché ritiene che il modo migliore per portare a casa il provvedimento sia restare fermi: ha dalla sua il deliberato del Consiglio, dove i ministri del M5S hanno votato l’impianto proposto dalla Guardasigilli. E chissà se farà notare all’ospite che, criticando la riforma, di fatto sta sfiduciando i suoi rappresentanti al governo”. (Continua a leggere dopo la foto)

È certo che Draghi non accetterà di mediare ancora sul testo e sulla tempistica parlamentare per la sua approvazione. “Mira – scrive il Corriere – a far votare la riforma dalla Camera entro agosto e dal Senato alla ripresa, dopo le ferie. Ed è spiacevolmente sorpreso per il fatto che il leader del Pd abbia disatteso la linea concordata nel recente colloquio a Palazzo Chigi. Il Nazareno avrà pure la necessità di non vedere lacerato ciò che resta del rapporto con Conte e il M5S, ma chiedere alla Cartabia di cercare un nuovo compromesso è ritenuto un percorso improponibile. Perché la stessa Guardasigilli considera la riforma il frutto di una mediazione”. (Continua a leggere dopo la foto)

Draghi, intanto, medita di ricorrere alla fiducia, perché a suo dire questo è “il momento delicato delle decisioni”, e ognuno dovrà assumersi le proprie responsabilità. Conte sa di avere (quasi) tutti contro, compresi molti di quelli che nel Movimento hanno salutato l’avvento della sua guida. Letta scommette che oggi tra Conte e Draghi “si troverà una soluzione positiva”, ma ieri i due restavano su posizioni contrapposte.

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