Nella giornata di giovedì 30 settembre, il presidente del Consiglio Mario Draghi arriva al Mico di Milano. Nel capoluogo lombardo si sta tenendo da alcuni giorni la conferenza sul clima denominata Youth4Climate. Un appuntamento molto importante al quale ha preso parte anche l’attivista svedese Greta Thunberg. Non senza il solito codazzo di polemiche pro e contro di lei. Se per la Thunberg si è verificata la piccola disavventura si restare bloccata per qualche minuto all’ingresso per colpa di alcuni sostenitori che la accompagnavano, anche a Draghi non è andata benissimo. Il premier è stato infatti interrotto da alcuni contestatori.
Mario Draghi sale sul palco del Mico di Milano, dove è in corso la conferenza sul clima Youth4Climate. Si rivolge al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al Primo ministro inglese Boris Johnson, al presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e al sindaco di Milano Giuseppe Sala. Ma, mentre rivolge il suo saluto anche agli altri delegati, delle voci provenienti dal fondo della sala lo disturbano visibilmente.
Draghi infatti si volta di scatto alla sua destra. La sua espressione si trasforma in un istante da rilassata in inferocita. Il premier, dopo una frazione di secondo di titubanza, accenna un leggero sorriso di stizza. Poi si mette ad ascoltare in silenzio, quasi divertito, il coro che viene intonato dai contestatori. Tra le altre frasi incomprensibili che risuonano all’interno della sala, si ode chiaramente lo storico slogan, cantato in lingua spagnola, “El pueblo unido jamas sera vencido (Il popolo unito non verrà mai sconfitto)”. Poi, un Draghi serafico riprende il suo intervento come se nulla fosse.
Una disavventura di poco conto per Draghi, se si pensa che lo sparuto gruppo di giovani che lo ha interrotto mostrando un cartello, è stato subito dopo allontanato dagli addetti alla sicurezza. Senza alcuna violenza né momenti di tensione.
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