Mario Draghi, Emmanuel Macron e Olaf Scholz sono giunti a Kiev. Il treno che li trasportava è arrivato alla stazione della capitale dell’Ucraina nella mattinata di giovedì 16 giugno. Durante il viaggio i tre leader europei hanno avuto un vertice di circa due ore per preparare l’incontro con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Il loro obiettivo dichiarato è quello di portare un messaggio di “unità e piena coesione dei Paesi Ue” in favore degli ucraini e contro l’invasione dell’esercito di Mosca.
“Siamo venuti per inviare un messaggio di unità europea verso tutti i cittadini ucraini. Un messaggio di sostegno perché le prossime settimane saranno molto difficili”, dichiara il presidente francese Macron mentre scende dal treno che dalla Polonia lo ha portato insieme a Draghi e Scholz a Kiev, “in un luogo di guerra dove sono stati commessi massacri”, aggiunge.
Intervistato dal quotidiano tedesco Bild, il cancelliere Scholz si impegna invece ad aiutare l’Ucraina “per tutto il tempo necessario. Durante questa visita a Kiev non vogliamo solo mostrare la nostra solidarietà. Ma anche garantire che gli aiuti che organizziamo: finanziari, umanitari, ma anche per quanto riguarda le armi, continuino. Continueremo finché sarà necessario per la lotta per l’indipendenza dell’Ucraina”, conclude Scholz.
Da segnalare che, poco dopo l’arrivo dei tre leader europei, nella capitale ucraina hanno cominciato a risuonare le sirene dell’allarme anti-aereo. Ma fortunatamente non si è registrato alcun attacco missilistico da parte dei russi, almeno fino a questo momento. In ogni caso, le misure di sicurezza adottate sono altissime. Già a bordo del treno, ad esempio, si trovavano un centinaio di agenti dell’intelligence dei tre Paesi. Inoltre non ci sono certezze sul programma della visita in Ucraina.
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