Offensiva a tutto campo di Mario Draghi contro Vladimir Putin. Prima del discorso di Zelensky alla Camera di ieri, il premier ha spiazzato tutti dichiarando che il suo governo è pronto a fornire ulteriori aiuti militari a Kiev. Ma, soprattutto, senza dire niente a nessuno, ha confermato la volontà di vedere l’Ucraina entrare nell’Ue. Una sfida diretta al presidente russo, completata dal paragone fatto oggi, sempre alla Camera durante la replica dopo le comunicazioni in vista del Consiglio europeo, tra l’inquilino del Cremlino e due personaggi storici come Benito Mussolini e Adolf Hitler.
Se non riusciremo a garantire aiuti all’Ucraina, vuol dire che “difendiamo il Paese aggressore. Dovremmo accettare che gli ucraini perdano il loro paese e accettino la schiavitù. – spiega Draghi alla Camera . È un terreno scivoloso che ci porta a giustificare tutti gli autocrati, tutti coloro che hanno aggredito Paesi inermi, a cominciare da Hitler e da Mussolini”. Secondo il premier italiano, inoltre, “non ci sono scuse per chi aggredisce. Noi cerchiamo di fare la pace. Macron telefona a Putin non so quante volte a settimana, ma bisogna essere in due per fare la pace. Il sostegno del Parlamento è essenziale” rispetto alla crisi ucraina.
Già ieri, però, anticipando l’intervento di Zelensky alla Camera, il premier italiano aveva picchiato duro contro l’inquilino del Cremlino. Parlando della richiesta dell’Ucraina di entrare nell’Ue, Draghi ha fatto sapere di essere favorevole a “disegnare un percorso di maggiore vicinanza dell’Ucraina all’Ue. Nelle scorse settimane è stato sottolineato come il processo d’ingresso nell’Unione europea sia lungo e fatto di riforme necessarie a garantire un’integrazione funzionante. Voglio dire al presidente Zelensky che l’Italia è al fianco dell’Ucraina in questo processo. L’Italia vuole l’Ucraina nell’Unione europea”, ha messo in chiaro.
Parlando invece dell’aspetto più propriamente militare della guerra in corso, Draghi ha condannato senza esitazioni i “massacri” compiuti dalla Russia. “Al crescente isolamento di Putin bisogna opporre l’unità della comunità internazionale. Per questo dobbiamo rispondere con gli aiuti, anche militari. Perché l’Ucraina non difende soltanto se stessa. Ma difende la nostra pace, la nostra libertà, la nostra sicurezza. Difende quell’ordine multilaterale basato sulle regole e sui diritti che abbiamo faticosamente costruito dal Dopoguerra in poi”, ha poi concluso.
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