Per Mario Draghi “sbaglieremmo tutti a pensare che il Pnrr sia solo un insieme di progetti, tanto necessari quanto ambiziosi, di numeri, obiettivi e scadenze. Metteteci dentro le vite degli italiani, le attese di chi ha sofferto la pandemia, l’aspirazione delle famiglie, le giuste rivendicaizoni di chi non ha un lavoro o di chi ha dovuto chiudere la propria attività, l’ansia dei territori svantaggiati, la consapevolezza che l’ambiente va tutelato. Nell’insieme dei programmi c’è il destino del Paese, la sua credibilità”.
Inizia così il discorso del premier Mario Draghi alla Camera dei deputati presentando il Piano italiano per il Next generation e il Recovery plan con cui l’Italia si candida a ricevere i fondi necessari a ripartire dopo la pandemia. “Nel complesso potremo disporre di circa 248 miliardi di euro”, ha precisato il presidente del Consiglio. Il governo vuole “consegnare alle nuove generazioni un paese più moderno”.
Questo sarà possibile grazie ai fondi europei e alle riforme che vanno messe in campo per dare solidità alla ripresa economica. Ma, ha osservato Draghi, “sia chiaro che, nel realizzare i progetti, ritardi, inefficienze, miopi visioni di parte anteposte al bene comune peseranno direttamente sulle nostre vite. Soprattutto su quelle dei cittadini più deboli e sui nostri figli e nipoti. E forse non vi sarà più il tempo per porvi rimedio”.