Durante il question time alla Camera dei Deputati, Mario Draghi ha dettato la linea che il governo seguirà nelle prossime settimane riguardo il problema dei flussi migratori. Sottolineando: “La politica sull’immigrazione del governo vuole essere equilibrata, efficace ed umana. Nessuno deve essere lasciato solo nelle acque territoriali italiane. Riteniamo il rispetto dei diritti umani una componente fondamentale di qualsiasi politica sull’immigrazione”.
Draghi è intervenuto rispondendo a un’interrogazione sugli ultimi sbarchi avvenuti a Lampedusa, che “rappresentano il maggior picco di arrivi registrato in questi primi 5 mesi del 2021. I flussi sono in aumento dall’inizio del 2020, anche a causa della diffusione della pandemia in Nord Africa”. Dopo aver riconosciuto la portata dell’emergenza, il premier ha però sottolineato che “il problema non nasce propriamente sulle coste libiche, ma si sviluppa a partire dall’Africa sub-sahariana”.
Il presidente del Consiglio ha poi aggiunto: “Nelle mie interlocuzioni con il premier libico Dabaiba ho particolarmente insistito sulla necessità di assicurare il ripristino delle condizioni di sicurezza sul territorio, come parte integrante del processo di stabilizzazione del Paese e dell’intera regione mediterranea”.
Per l’Italia la priorità è il contenimento “della pressione migratoria nei mesi estivi”. C’è poi il tema dei rimpatri “dei migranti che non hanno titolo a rimanere sul nostro territorio, in mancanza dei presupposti per il riconoscimento della protezione internazionale. Abbiamo da tempo rafforzato gli sforzi sul fronte dei rimpatri, compresi quelli volontari e assistiti”.
Ti potrebbe interessare: Dati Covid falsificati in Sicilia, si dimette l’assessore alla Sanità Ruggero Razza