DuckDuckGo: tutti ormai parlano dell’emergente motore di ricerca che vuole sfidare Google a colpi di privacy e che sembra almeno in parte riuscirci visto il netto incremento di traffico degli ultimi mesi, soprattutto dopo la sua inclusione fra le opzioni di ricerca su iOS e OS X. Si tratta sempre di cifre contenute rispetto al dilagante numero di ricerche quotidiane cliccate su Google. Praticamente tutto ciò che fai online viene tracciato, analizzato, classificato, confezionato e venduto, sfruttando i tuoi clic.
Nato nel 2008, DuckDuckGo oggi impiega un ventina di persone, un numero ridicolo se pensiamo alle decine di migliaia di impiegati da Google. Nonostante l’esiguo numero di persone al lavoro, il motore di ricerca si fa forte di una struttura che potremmo definire di “crowdsourcing”: ad alimentare risultati e tecnologia ci pensano le risorse esterne, che siano persone o algoritmi.
Grazie alle sue numerose fonti, DuckDuckGo offre fra le sue caratteristiche le Instant Answer, ovvero la possibilità di ottenere informazioni specifiche in maniera immediata già nella pagina dei risultati. Si tratta dell’equivalente del Knowledge Graph di Google e permette di rispondere in maniera istantanea a richieste come “meteo a Milano” o “film con Robert De Niro”, visualizzando la risposta già nella parte alta dello schermo.
A differenza, per esempio, di Google, DuckDuckGo non ti tiene traccia in modo specifico. Invece, vende annunci in base ai termini di ricerca. L’amministratore delegato e il fondatore dell’azienda hanno spiegato come il modello riesca a essere redditizio.
“È incredibile che bisogna monitorare le persone per fare soldi nella ricerca sul Web”, ha scritto Gabriel Weinberg, il fondatore del motore di ricerca anti-Google DuckDuckGo. “La maggior parte del denaro viene fatto mostrando annunci pubblicitari in base alla parola chiave, ad esempio, se digiti macchina, ottieni un annuncio auto. Questi annunci sono redditizi perché porta le persone all’ acquisto”.
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Questo modello di business senza traccia è stato e continua ad essere ottimo per la ricerca sul Web, ma per quanto riguarda la sua esplorazione? È qui che entra in gioco la nuova app. Scaricata su un dispositivo iOS o Android, l’app ti consente di navigare sul Web ma con alcune protezioni aggiuntive. “L’app va oltre la casella di ricerca e protegge la tua privacy ovunque tu vada su Internet”, ha spiegato un portavoce della società via email.
“Inoltre, questo è il primo prodotto sul mercato a combinare il tracker blocking, la crittografia intelligente e la ricerca privata in un’unica esperienza utente, su tutte le principali piattaforme.” L’app ha inoltre bloccato alcuni annunci display, il che è stato un ulteriore vantaggio.
Allora, per chi è esattamente questa app? Beh, secondo Weinberg, sarebbe praticamente per tutti. Questo prodotto è per tutti coloro che non amano la sensazione di essere guardati, non amano le pubblicità che li seguono ovunque, o non amano l’idea di aziende che fanno soldi con le loro informazioni personali.
Facendo un ulteriore passo avanti, Weinberg crede che il DuckDuckGo Privacy Browser possa aiutare a orientare verso un futuro in cui la privacy è l’impostazione predefinita, non l’eccezione. “La nostra missione è quella di stabilire un nuovo standard di fiducia online”.
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