L’ex calciatore e allenatore serbo Sinisa Mihajlovic è morto all’età di 53 anni. Al termine di una durissima e lunga battaglia contro la leucemia, che lo aveva colpito a marzo del 2019, l’ex mister del Bologna si è spento a Roma, nella clinica Paideia, dove era ricoverato da domenica 11 dicembre a seguito di un’infezione divenuta da subito grave a causa del sistema immunitario compromesso dalla malattia e dalle pesanti terapie. Come spiegato da Repubblica, a Mihajlovic si era alzata la febbre nelle ultime ore. Una situazione che si era fatta sempre più grave col passare delle ore, al punto da spingere i medici a optare per il ricovero. (Continua a leggere dopo la foto)
L’evoluzione sarebbe stata “improvvisa e drammatica, visto che venerdì e sabato Mihajlovic parlava con gli amici dei suoi programmi futuri, a partire dal desiderio di ricominciare da gennaio – una volta concluso il ciclo di terapie che stava svolgendo – a vedere partite in giro per gli stadi d’Italia e d’Europa”. Lunedì 12, le condizioni dell’ex calciatore erano poi precipitate definitiviamente, fino al coma farmacologico. (Continua a leggere dopo la foto)
Al suo fianco, Sinisa ha potuto contare fino all’ultimo sull’amore e la vicinanza della moglie Arianna, che non si è mai allontanata. Increduli i membri del suo staff e i tantissimi amici di Mihajlovic, che sapevano delle difficoltà di salute dell’ex calciatore ma non immaginavano che la situazione sarebbe precipitata in così poco tempo. (Continua a leggere dopo la foto)
Dopo essere stato sollevato dal ruolo di allenatore del Bologna a settembre, Mihajlovic aveva ricominciato a combattere contro la leucemia, con il coraggio che l’ha sempre contraddistinto. Tra le persone a lui più vicine, l’allenatore della Nazionale Roberto Mancini, che lo aveva sempre sostenuto nel corso di questa difficilissima battaglia.
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