In un’intervista per La Stampa, il celebre fotografo Oliviero Toscani è intervenuto in modo come sempre irriverente nei confronti della situazione politica italiana.
Il pretesto dell’intervista è il polverone suscitato dalla presenza di una foto di Benito Mussolini a una mostra fotografica del Mise, tra indignazione, prese di posizione e accuse di “cancel culture”.
“Io la foto di Mussolini non la voglio a casa mia. Ma le foto che hanno un senso storico, nei luoghi storici, servono a farci riflettere su quello che siamo stati. Le foto servono a ricordarci il nostro passato. Come il palazzo stesso di Piacentini, o l’obelisco del Foro Italico. Io credo che la Rivoluzione Culturale di Mao abbia sbagliato a cancellare le icone del periodo precedente. Certe immagini vanno tenute perché fanno riflettere su quello che eravamo. Io non voglio cancellare il passato, non bisogna cancellare il passato. Tutti i simboli vanno tenuti, soprattutto quelli negativi perché fanno riflettere. Se non c’è l’immagine va a finire che qualcuno potrebbe dire che certe cose non sono nemmeno esistite”.
E poi l’attacco ai politici, in particolare quelli della nuova legislatura: “Meloni è un insieme di due immagini. Quelli che l’hanno votata perché fascista forse ora sono delusi di come tiri il freno a mano. Ma lei è l’immagine di questo momento storico. O ci mettiamo a piangere oppure a ridere. Piangere non serve e allora meglio ridere. Il teatro dell’assurdo di Ionesco in confronto all’Italia è una roba seria. Il salvatore dell’Italia è ancora Berlusconi, se non fa ridere questo? Siamo matti”.
“In questo senso Berlusconi è peggio di Mussolini, ha rovinato l’Italia. L’unica speranza è che tra qualche anno rideremo guardando indietro. La Russa è presidente del Senato. Deve essere uno scherzo, per forza. In Francia Jospin, Sarkozy sono spariti: hanno fatto il loro lavoro e poi sono spariti. In Italia non è così, si resta in politica finché non crepi. Ed è così anche oltre la morte: Mussolini non ce lo togliamo più perché è nel nostro Dna, non c’è niente da fare. Facciamo ridere: ora vogliono vendere il governo con nomi di alto livello”.