Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Valditara, ha annunciato una revisione radicale degli esami di riparazione, una mossa che ha risvegliato un fervore nel mondo dell’istruzione e tra le famiglie. Con un colpo solo, le vacanze estive dei professori sono state accorciate e gli studenti si trovano ad affrontare un periodo intenso per colmare le lacune accumulate durante nove mesi di lezioni, a volte in soltanto un mese.
Prima, di fronte all’impegno insufficiente di uno studente, l’insegnante minacciava con la famigerata frase: “Se continui così, ti rimando a settembre”. Le lezioni iniziavano a ottobre e a settembre si svolgevano i temutissimi esami di riparazione. Ora, a causa delle nuove regole, gli insegnanti non potranno più usare questa minaccia, dato che a partire da quest’anno gli esami si terranno ad agosto.
La circolare del Ministro Valditara, emessa il 13 giugno, entra a gamba tesa sugli esami di riparazione. Il documento, che potrebbe sembrare destinato all’anonimato, ha rivoluzionato il sistema. Viene comunicato ai presidi la nuova scadenza per l’invio dei dati relativi agli esiti finali degli studenti. Il documento spiega che “a partire da quest’anno, non sarà possibile accedere alle funzioni di trasmissione degli esiti finali oltre le date indicate nella presente nota”.
Il cambiamento, secondo il ministero, è necessario nel contesto del ‘Piano di semplificazione per la scuola’. Tra gli obiettivi del piano vi è la creazione di una piattaforma online unica, attraverso la quale famiglie e studenti possono consultare informazioni e dati necessari per la scelta del percorso scolastico e post-scolastico, nonché usufruire in modo organico e personalizzato di tutti i servizi digitali per l’orientamento, le iscrizioni, i pagamenti e le comunicazioni.
Gli esami si terranno quindi prima della fine di agosto, con la finestra di comunicazione degli esiti per gli studenti “rimandati” che si apre il 16 agosto e si chiude il 31 agosto. Solo in casi eccezionali, la data può essere posticipata all’8 settembre.
La circolare ha causato un cambiamento repentino nella programmazione delle scuole. Nell’Istituto Tecnico Agrario Ricasoli di Siena, ad esempio, gli insegnanti sono chiamati in servizio dal 24 agosto, in piena estate. Le scuole con un alto numero di “rimandati” hanno iniziato gli esami ancora prima: il 23 agosto all’Istituto Superiore Giovanni Falcone di Gallarate e addirittura il 22 al Don Milani di Montichiari, in provincia di Brescia.
L’anticipazione richiesta dal ministero ha ridotto le vacanze estive dei docenti di almeno una settimana. I docenti delle scuole superiori, che sono spesso impegnati con la maturità, dovranno adattarsi a questo cambiamento. Quest’anno, la prova scritta di italiano degli esami di stato si è svolta il 21 giugno. E in molti casi, la maturità si è conclusa tra il 4 e il 10 luglio. I docenti avranno 36 giorni di ferie, esclusi domeniche e festivi. Per rientrare in servizio il 22, il 23 o il 24 agosto, sarà necessario aver terminato gli esami di maturità l’8 o il 10 luglio. Se la festa del santo patrono del comune della scuola cade tra luglio e agosto, i professori dovranno rinunciare a qualche giorno di ferie.
In conclusione, la nuova riforma degli esami di riparazione è una sfida sia per gli studenti che per i docenti. Se da un lato può servire a motivare gli studenti a impegnarsi di più durante l’anno scolastico, dall’altro mette a dura prova la pazienza e la resilienza di docenti e famiglie. Solo il tempo dirà se questa mossa rivoluzionaria avrà successo o se sarà necessario tornare al vecchio sistema.